Censura in aumento con la legge bavaglio: la protesta della Stampa Italiana contro il nuovo divieto
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI) è in prima linea contro ciò che definisce un “ennesimo bavaglio all’informazione”: la modifica del codice di procedura penale, approvata il 19 dicembre scorso dalla Camera dei deputati, che vieta la pubblicazione delle ordinanze cautelari fino al termine dell’udienza preliminare. Un provvedimento che ha scatenato la preoccupazione della FNSI, delle Associazioni Regionali di Stampa e dei Comitati di Redazione, definendolo uno squilibrio nel sistema giuridico e costituzionale italiano.
L’attenzione della FNSI si è concentrata sul fatto che, se anche il Senato dovesse approvare il testo della legge bavaglio, ci troveremmo di fronte a una normativa che va oltre le disposizioni europee, viola l’articolo 21 della Costituzione italiana e compromette l’autonomia dei giornalisti. La legge è stata discussa il 16 gennaio in Commissione Politiche dell’Unione Europea al Senato, portando la FNSI a lanciare un appello al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiedendogli di non firmare una legge con una norma di questo tipo.
La FNSI, attraverso il suo sindacato dei giornalisti, respinge con forza l’idea di censura di stato e si dichiara pronta a mobilitarsi con l’intera categoria, incluso uno sciopero generale, per rivendicare l’identità e la dignità della professione giornalistica, nonché il diritto dei cittadini a ricevere un’informazione giusta e corretta.
Calabria Magnifica si unisce a questa protesta contro i “provvedimenti del Parlamento che limitano la libertà di stampa”, come affermato dal suo editore, Luigi Mussari. La nota sottolinea la necessità di difendere la libertà di stampa di fronte a normative che, secondo l’editore, rappresentano un costante attacco alla democrazia e alla professione giornalistica.
La FNSI riafferma il ruolo fondamentale del giornalismo nella società e la necessità di preservare la libertà di informazione come pilastro della democrazia. La speranza è che la protesta collettiva possa sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla importanza di tutelare la libertà di stampa in Italia.