Addio a Pino D’Angiò, la voce roca che ha segnato un’epoca

Pino D'Angiò
Pino D'Angiò

Pino D’Angiò: l’artista che ha fatto da colonna sonora per un’intera generazione

L’EDITORIALE – All’età di 71 anni, Pino D’Angiò ci ha lasciati, portando via con sé un pezzo importante della mia giovinezza e della storia musicale italiana. Non era solo un cantante; era un simbolo, una figura che ha influenzato intere generazioni con la sua musica e il suo stile inconfondibile.

Nato a Pompei, Pino ha affrontato numerosi problemi di salute che non gli hanno mai tolto il sorriso né la passione per la musica. Negli anni Ottanta, la sua voce roca e l’aria indifferente, sempre accompagnata da una sigaretta accesa, lo resero un’icona della musica disco. Il suo brano più famoso, “Ma quale idea”, rimase al vertice della hit parade spagnola per 14 settimane, un record che testimonia l’impatto di quella canzone.

La magia degli anni ottanta: Pino D’Angiò e i ricordi di gioventù

Per me, Pino D’Angiò rappresenta una parte indelebile della mia adolescenza. Ricordo con affetto i giorni in cui, a 15 anni, conducevo “High Tension”, un programma di musica d’importazione su Radio Catanzaro Nord.

Luigi Mussari (1981) ricordi di gioventù
Luigi Mussari, ricordi di gioventù

Ascoltai per la prima volta “Ma quale idea” nella negozio di dischi di Mazza al Duomo.

Rimasi così colpito che decisi di proporlo nel mio programma, nonostante fosse il primo 45 giri italiano che mandavo in onda. La reazione fu immediata: un successo che mi fece sentire di aver colto qualcosa di straordinario.

La musica negli anni Ottanta influenzava tutto, compreso il modo di vestire. Mi ricordo le serate in discoteca, con la mia camicia bianca, la cravatta nera e il cappello di velluto, cercando di emulare l’iconico look di Pino, che indossava un cappello bianco con striscia nera.

Con un piede poggiato su una ruota della Fiat 850, simbolo di un’epoca indimenticabile, rivivo i giorni in cui la musica e la moda degli anni Ottanta trasformavano la nostra vita quotidiana. Erano tempi in cui ogni canzone, ogni artista, aveva il potere di trasformare le nostre vite e il nostro modo di vedere il mondo.

L’ultimo saluto a Pino D’Angiò

La sua famiglia, la moglie Teresa e il figlio Francesco, ha annunciato con dolore la sua scomparsa. “Papà ci ha lasciati colpito da un grave malore. Ha resistito tanto, come ha sempre fatto”, hanno dichiarato. Pino ha affrontato con coraggio malattie gravi, tra cui un tumore alla gola, un infarto e un tumore ai polmoni. Ogni volta, si è rialzato, continuando a creare, a cantare e a vivere con passione.

Pino D’Angiò non si è mai fermato, nonostante le difficoltà. La sua partecipazione a Sanremo pochi mesi fa, insieme ai Bnkr44, è la prova della sua capacità di reinventarsi e di rimanere rilevante.

Il remix di “Ma quale idea” ha riportato in auge un brano che ha fatto ballare generazioni, dimostrando che la vera musica è senza tempo.

Per me, Pino D’Angiò rimarrà sempre un simbolo di moda e innovazione. La sua musica ha segnato la mia vita e quella di tanti altri, lasciando un’eredità che continuerà a vivere. Come hanno detto i Bnkr44, “ha riso in faccia al diavolo, è sempre stato un guerriero e ci ha insegnato ad amare la vita”. Grazie di tutto, Pino. Buon viaggio.

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