Sanremo 2025: il giorno dopo, tra incertezze, sorprese e la poesia di Brunori Sas

Brunori Sas, Sanremo 2025
Brunori Sas, Sanremo 2025

Ancora tanti dubbi sul vincitore di Sanremo 2025: e se fosse Lucio Corsi?

L’EDITORIALE – La prima serata del Festival di Sanremo 2025 è ormai archiviata, e con una notte di sonno alle spalle possiamo provare a fare il punto. Ma la verità è che quest’anno il quadro è più incerto che mai. Nessun brano ha dominato con forza, nessuna performance ha lasciato un segno tangibile come in altre edizioni. Eppure, tra le tante esibizioni, una ha brillato per autenticità ed eleganza: Brunori Sas ha portato qualcosa di raro su quel palco.

Un Festival senza un vero favorito?

Di solito, dopo la prima serata, si iniziano a intravedere le prime gerarchie: chi ha colpito il pubblico, chi ha già in tasca un futuro tormentone e chi, invece, non ha convinto del tutto. Ma questa volta tutto è più sfumato.

Cinque artisti, in particolare, hanno lasciato il segno: Achille Lauro, Francesco Gabbani, Giorgia, Elodie e Simone Cristicchi. Cinque esibizioni di alto livello, ma nessuna che abbia preso un netto vantaggio sulle altre. Le loro canzoni sembrano giocare tutte sullo stesso piano, lasciandoci con un’unica certezza: il vincitore probabilmente sarà tra loro, ma ad oggi è impossibile dire chi possa davvero spiccare.

Salvo sorprese – e siamo sicuri che ci saranno – Lucio Corsi potrebbe essere uno di quegli outsider pronti a ribaltare ogni previsione.

Brunori Sas: quando la musica d’autore conquista l’Ariston

E poi c’è lui, Brunori Sas. Il suo brano, L’albero delle noci, non è solo una canzone, ma una narrazione avvolgente, che cattura con delicatezza e profondità. Senza effetti speciali, senza ritornelli ruffiani, ma con la sola forza delle parole e della melodia. Il suo debutto in gara è la dimostrazione che Sanremo è ancora un luogo dove la musica d’autore può funzionare, anche quando il mercato discografico sembra spingere altrove.

Certo, chi lo ama da sempre potrebbe avvertire un pizzico di nostalgia per il Brunori più immediato e coinvolgente, ma la sensibilità del suo testo e l’intensità della sua interpretazione lo rendono una delle esibizioni più autentiche della serata. In un Festival che cerca un’identità, Brunori è la certezza che la musica vera trova sempre il suo spazio.

Luigi Mussari e BRUNORI SAS
Luigi Mussari e Brunori Sas

Tra tradizione e cambiamento: un Sanremo in cerca di sé stesso

Sanremo 2025 sembra oscillare tra il rispetto della tradizione e il bisogno di rinnovarsi. Lo abbiamo visto con Massimo Ranieri, che ha provato a modernizzarsi grazie alla penna di Tiziano Ferro e Nek, ma senza trovare la chiave giusta. Con Tony Effe, che ha messo da parte il trapper duro e puro per una versione più soft, lasciando perplessi i suoi fan storici. E con Fedez, che ha portato un brano sulla depressione, ma con un’inevitabile ombra su di sé: è impossibile non pensare al suo recente passato con Chiara Ferragni.

Le sorprese non sono mancate, nel bene e nel male. Serena Brancale ha travolto il pubblico con la sua energia e il suo omaggio alla Puglia. Rocco Hunt ha rinunciato alla sua anima rap per rifugiarsi nel neomelodico. Elodie ha colpito con il suo carisma e un brano che cresce ascolto dopo ascolto. I Modà, ancora una volta, hanno costruito un ritornello che resta in testa.

E adesso?

La strada verso la finale è ancora lunga e le sorprese sono dietro l’angolo. Chi vincerà? Ancora non lo sappiamo. Ma una cosa è certa: Sanremo 2025 è iniziato e noi saremo qui a raccontarlo, fino all’ultimo applauso.

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