Strage di Bologna: un invito contestato e una riflessione sull’estremismo politico
L’EDITORIALE – Nelle ultime ore, un caso controverso ha scosso l’opinione pubblica e ha suscitato una forte reazione da parte Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI). Si tratta delle dichiarazioni di Marcello De Angelis riguardo la strage di Bologna del 2 agosto 1980, che hanno destato indignazione e dolore tra i familiari delle vittime e i sopravvissuti dell’attacco terroristico.
In qualità di giornalista, mi sento chiamato a riflettere su questa vicenda e a condividere con voi la mia riflessione. Marcello De Angelis, attuale responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio, ex Nar e con un passato di militanza in gruppi di estrema destra, ha recentemente affermato di “sapere con assoluta certezza” che gli attentatori Stefano Fioravanti, Francesca Mambro e Valerio Fioravanti non c’entravano nulla con la strage di Bologna. Una presa di posizione che ha destato sconcerto e rabbia.
Le parole di De Angelis hanno avuto un’eco anche qui in Calabria, dove era previsto un incontro con lui dal titolo “Cosa significa oggi essere di destra”. L’ANPI di Catanzaro, rappresentata dal presidente Mario Vallone, ha espresso il proprio dissenso riguardo all’invito a De Angelis, definendolo un fascista e un ex parlamentare che non rispetta i valori costituzionali e che offende la memoria delle vittime innocenti.
Condividiamo profondamente la preoccupazione dell’ANPI riguardo all’opportunità di dare spazio e legittimità a discorsi estremisti, specialmente quando questi riguardano un capitolo così oscuro nella storia d’Italia. La strage di Bologna è stata un atto di violenza e terrorismo che ha scosso l’intero paese, e ora, a distanza di anni, è fondamentale preservarne la memoria con rispetto e dignità.
Il rischio di strumentalizzare eventi tragici come questo per fini politici o ideologici è reale e va combattuto. Il nostro dovere, come giornalisti e cittadini, è quello di mantenere vive le memorie di tragedie passate, affinché possiamo trarre insegnamenti dal passato e costruire un futuro migliore.
Di fronte alle crescenti polemiche e alla pressione dell’opinione pubblica, gli organizzatori dell’incontro hanno scelto di annullarlo, e crediamo che questa sia stata una decisione responsabile. Ribadiamo il valore del pluralismo, dell’arte, della cultura e della socialità, ma allo stesso tempo, dobbiamo essere vigili nel rifiutare qualsiasi forma di estremismo, indipendentemente dalla sua estrazione politica.
Ognuno di noi ha il diritto di esprimere le proprie opinioni, ma con tale libertà viene anche la responsabilità di considerare il contesto storico e sociale in cui si pronunciano le parole. L’ANPI ha fatto bene a sollevare la questione e a richiamare l’attenzione sulla necessità di preservare i valori costituzionali e la memoria delle vittime.
In tempi in cui le tensioni politiche possono acuirsi facilmente, è essenziale promuovere un dialogo costruttivo e rispettoso, cercando di evitare di legittimare discorsi estremisti che potrebbero danneggiare la coesione sociale. La strage di Bologna rimane un monito contro la violenza e la radicalizzazione, e va ricordata con rispetto e dignità, senza cadere in revisionismi storici o interpretazioni faziose che potrebbero ferire ulteriormente chi ha vissuto quel dramma.
Ci auguriamo che questa vicenda ci spinga a una maggiore riflessione sulla nostra responsabilità come cittadini e giornalisti, e ci stimoli a lavorare insieme per promuovere un clima di dialogo, comprensione reciproca e pace.
Noi di Calabria Magnifica restiamo impegnati nei valori di una società inclusiva, rispettosa della nostra Costituzione e delle vittime di ogni forma di violenza.
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