Ventidue anni dopo l’attacco alle Torri Gemelle, rivivo l’11 settembre 2001 come il momento che ha cambiato il mondo
L’EDITORIALE – Oggi, 11 settembre 2023, si celebra il ventiduesimo anniversario dell’attacco alle Torri Gemelle, un tragico evento che ha scosso il mondo e modificato il corso della storia. In questa giornata solenne, desidero condividere il mio ricordo personale di quel fatidico giorno, un momento che ha lasciato un’impronta indelebile nella mia vita mentre mi trovavo al lavoro.
Ero un giovane professionista di 36 anni, immerso nel frenetico mondo degli affari. L’11 settembre del 2001 ricordo esattamente dove mi trovavo e cosa stavo facendo: ero impegnato in un’importante riunione con un cliente di rilievo, il quale avrebbe dovuto rivendere e distribuire i miei prodotti nella vicina Sicilia. Eravamo a metà della discussione e l’entusiasmo per la possibilità di un nuovo accordo commerciale era palpabile. Quel pomeriggio rappresentava per me un’opportunità di crescita e speranza per il mio business, con la prospettiva di espandere la mia struttura aziendale.
Mentre discutevo dei dettagli contrattuali con il cliente, il mio telefono iniziò a squillare in modo insistente sulla scrivania. All’inizio, cercavo di ignorarlo, mantenendo la concentrazione sugli affari, ma gli squilli continui mi costrinsero a interrompere la riunione. Era evidente che qualcosa di grave stava accadendo.
Risposi al telefono e sentii la voce di un mio collaboratore: “Le Torri Gemelle sono state colpite,” disse. “Stanno cadendo.”
Ero incredulo. Era difficile da credere. Chiesi alla mia segretaria di accendere il televisore in sala riunioni per confermare le notizie, ma non c’era spazio per dubbi. Era una tragedia senza precedenti, e il mondo stava per subire un cambiamento sconvolgente.
Interrompemmo la riunione, informando il cliente delle terribili notizie. L’intero ufficio si radunò intorno al televisore, cercando di comprendere la portata dell’orrore che stava accadendo a migliaia di chilometri di distanza. Il resto della serata fu un turbine di emozioni. Il lavoro divenne irrilevante, poiché io e i miei colleghi seguiamo le notizie in diretta, sgomenti dalla distruzione delle Torri Gemelle e dagli eventi che seguirono. Quel giorno, la vita delle persone e il mondo intero avevano subito una trasformazione irreversibile.
Ventidue anni dopo, rivivo ancora vivamente quel momento in cui appresi la notizia. Quel giorno di lavoro e speranza si trasformò in un giorno di lutto e incertezza. Ma, come il mondo ha imparato da quell’evento, la resilienza e la solidarietà possono emergere anche nei momenti più bui.
Da quell’11 settembre, abbiamo acquisito una comprensione profonda del significato della parola “terrore”, ma siamo anche stati catapultati nell’era in cui la parola “globale” ha assunto una nuova e imprescindibile rilevanza nella nostra vita quotidiana.
Oggi, mentre rifletto su quanto sia cambiato il mondo dal 11 settembre 2001, oltre a essere imprenditore, mi occupo di comunicazione e ricopro il ruolo di editore per “Calabria Magnifica”. Nel mio lavoro, cerco di onorare la memoria di coloro che sono stati coinvolti in quell’attacco attraverso la diffusione di storie che celebrano la resilienza umana e la solidarietà. Guardo al futuro con speranza, consapevole che anche le piccole azioni possono fare la differenza e che ogni sforzo per costruire un mondo migliore per le future generazioni è un passo nella giusta direzione.