Famiglie arcobaleno: Caos e proteste per la modifica sulla carte d’identità

Palazzo De Nobili
Palazzo De Nobili, Comune di Catanzaro

Le famiglie arcobaleno non ci stanno e si preparano a una battaglia in difesa dei loro diritti. Addio, infatti, alla parola ‘genitori’. Sulle carte d’identità dei minorenni torna la dicitura ‘padre’ e ‘madre’.

Il decreto sulla Gazzetta Ufficiale ha ufficializzato il provvedimento; il 31 gennaio scorso il Ministero dell’Interno, quello della Pubblica Amministrazione e quello dell’Economia, hanno firmato il provvedimento in cui il termine ‘genitore’ non compare più. A favore dei più tradizionali ‘padre e madre’, in difesa della famiglia naturale.

Le associazioni delle Famiglie Arcobaleno annunciano ricorso al Tar. La Regione Piemonte ha già annunciato che chi volesse ricorrere potrà farlo con il suo aiuto economico. Così, a seguire, il comune di Torino, apripista nella lotta per i diritti delle Famiglie Arcobaleno.

Il decreto è palesemente illegittimo e discriminatorio perché non permette di far coincidere lo status documentale con quello legale dei bambini e delle bambine che già oggi – attraverso trascrizioni di atti esteri o che sono stati adottati dal compagno o dalla compagna del genitore biologico grazie all’art. 44, lett d (adozione in casi particolari) – sono riconosciuti figli e figlie di due padri e due madri e di quelli che invece verranno riconosciuti in futuro”. Marilena Grassadonia, Presidente delle Famiglie arcobaleno.

Annamaria Gnisci