A pochi giorni dalla festa della mamma, vogliamo ricordare una delle storie più assurde dell’Italia legate alla maternità e allo stigma dell’età: la storia di Gabriella Carsano.
L’estate dello scorso anno si è spenta a 68 anni, stroncata da un mesotelioma Gabriella Carsano. Qualcuno la ricorda ancora per la storia terribile che risale a 13 anni fa quando le tolsero la sua bimba poiché genitori troppo anziani.
La storia ha come teatro Mirabello Monferrato, nell’Alessandrino, e la cronaca di allora ne parlò tantissimo, creando una vera a propria spaccatura nel sociale. C’era chi era d’accordo con il giudizio del Tribunale e chi al contrario riteneva ingiusto che una piccolina venisse strappata dalla famiglia naturale.
La donna era diventata mamma in seguito all’inseminazione artificiale effettuata all’estero. Ma per una serie di decisioni dei tribunali dei minori le venne tolta la figlia, nata nel novembre 2011, affidandola poi ai servizi sociali.
Su segnalazione dei vicini di casa, la mamma della piccola Viola e il signor Luigi, oggi 82enne, il Tribunale li ritenne non idonei a gestire la piccola figlioletta.
Dopo la morte della moglie il marito, il signor Luigi Deambrosis, ha voluto ricordare la vicenda dolorosa. Non senza nascondere il risentimento per la scelta della legge. Anche lui, all’epoca considerato non idoneo a essere padre alla stregua della mamma Gabriella, non può dimenticare l’ingiustizia.
I Servizi Sociali all’epoca presero incarico della bimba che aveva appena due anni. Poco dopo una famiglia la adottò, prima in temporanea e nel 2018 in adozione definitiva.
La mamma e il papà, successivamente pur ritenuti idonei, non rividero più la bimba nonostante un iter avviato in cui si ritenevano assolti.
I motivi per cui a mamma Gabriella e al papà fu tolta Viola
Tutto ebbe inizio perché alcuni vicini di casa videro la piccola Viola in auto da sola, facendo regolare denuncia alle autorità.
Solo successivamente alla decisione del Tribunale di togliere la patria podestà le assistenti sociali fecero verifiche. Infatti, il Tribunale dei Minori piemontese assolse i genitori dall’accusa di inadeguatezza nel gestire la piccola Viola.
Purtroppo però la bimba era già in un’altra famiglia e i genitori persero definitivamente la gioia nell’accudire la propria creatura.
Ancora oggi, il sig. Luigi accusa gli assistenti sociali per essere responsabili della morte della moglie.
Mamma Gabriella sarebbe morta dal dolore sia per la perdita della piccola Viola che delle angherie e soprusi subiti. Accuse infamanti che sono state smontate con troppo ritardo ma che di fatto hanno impedito ai genitori di riavere la figlioletta, nonostante la forza d’animo e l’amore.
Una vicenda che lascia sbalorditi, soprattutto dopo le cronache recenti in cui madri che abbandonano i figli per motivi gravi siano state richiamate a riunirsi con il neonato, fornendo aiuti e sicurezza.
Anche nel mondo cosiddetto civile, non tutte le mamme sono uguali.
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