Una storia di disumanità quella che ha interessato e soprattutto subito l’artista aretino Francesco Sandrelli. Poteva essere salvato invece è morto per colpa dell’indifferenza. Davvero la nostra società è arrivata a tanto? Filmare una persona che sta morendo invece di salvarla è abominevole al solo pensiero quasi un racconto horror, ma purtroppo è tutto vero.
Per fortuna non tutti sono così insensibili, infatti la vicenda di Sandrelli ha colpito tanti italiani indignati per ciò che è successo e per le tragiche conseguenze.
Un incidente come tanti che è finito in tragedia
Il terribile incidente è avvenuto lo scorso 6 febbraio sul Grande Raccordo Anulare di Roma.
Francesco Sandrelli scende dall’auto all’altezza di Casal del Marmo perché qualcosa non va con la sua auto. Per motivi ancora ignoti l’auto con dentro ancora l’uomo si incendia.
La tragedia si consuma in pochi istanti: Sandrelli prende fuoco, le fiamme avvolgono gambe e il giubbotto. Una scena orribile che però non è sembrata tale a chi ha avuto il coraggio di riprenderlo con il telefonino per poi inviare il file sulle pagine web di Welcome to Favelas. Ovviamente, vista la scaltrezza, non è proprio passato per la mente di fermarsi a soccorrere Sandrelli che poteva essere salvato.
Il video successivamente è stato rimosso, ma la crudezza dei commenti dell’autore o degli autori no. Restano ancora impresse le frasi in dialetto romanesco: “A zi hai pijato foco?” aggiungendo un raccapricciante: “Senti che callo mamma mia“.
Dopo l’incidente, arrivano sul posto polizia, carabinieri e vigili del fuoco i quali spengono l’incendio. Grazie all’intervento dell’elisoccorso Francesco Sandrelli viene portato in ospedale, ma le condizioni sono critiche.
Infatti, l’uomo muore il 24 marzo, dopo giorni di agonia. Francesco
Sandrelli non ce l’ha fatta, purtroppo, ma gli autori del video sono ancora in giro.
La Procura di Roma sta indagando per la morte assurda di Francesco Sandrelli
Il caso ora è passato alla Procura di Roma che sta indagando e cercando l’autore del video. Il reato, secondo la pm Silvia Sereni, è quello di omissione di soccorso.
Secondo quanto riporta il quotidiano Repubblica, i familiari hanno presentato un esposto chiedendo di chiarire i motivi dell’incendio: da un malfunzionamento dell’auto a un problema di fabbrica.
Si svolgeranno nel primo pomeriggio, alle 14,30, presso la chiesa di Cristo Re a Camucia, in provincia di Arezzo, i funerali di Francesco Sandrelli.
Indignazione e sgomento
Sono stati diversi gli interventi da parte di personaggi noti dello spettacolo e della politica che hanno criticato la superficialità di chi ha preferito filmare invece di aiutare e chiamare i soccorsi.
Uno tra questi è quello di Jacopo Melio che ha rilasciato un commento attraverso i social.
“Sia chiaro, senza la giusta strumentazione nessuno chiede di buttarsi nel fuoco rischiando la vita. Ma tirare dritto senza chiamare aiuto è qualcosa di abominevole, ancor più se anziché per telefonare ai soccorsi si utilizza il cellulare per riprendere la scena e magari inviarla ai propri amici “per divertimento”.
Non possiamo arrenderci alla crescente indifferenza di questa società, dobbiamo ripartire da tutta un’altra educazione: familiare in primis, ma anche stradale, costruendo una cultura del soccorso solida, formando le persone affinché sviluppino capacità ed empatia per non voltarsi più dall’altra parte.
Un abbraccio alla famiglia di Sandrelli”.
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