Ultimamente si sta parlando molto di SWIFT riferendosi a una delle sanzioni che l’Occidente vorrebbe imporre alla Russia a causa dell’invasione in Ucraina.
L’acronimo SWIFT sta per la definizione anglosassone “Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication“. Si tratta di una società cooperativa con sede legale a Bruxelles, in Belgio, fondata nel 1973. Tale società opera come intermediario finanziario nelle transazioni bancarie ed è utilizzata in quasi tutto il mondo.
Attraverso questa piattaforma è possibile fare dei pagamenti internazionali in tutta sicurezza. Infatti, prima dello SWIFT, il trasferimento di fondi internazionali veniva fatto via telegramma. Se si pensa che il telegramma era elaborato dall’uomo, il vantaggio nell’usare questa piattaforma sta nel proteggere il trasferimento di denaro da eventuali errori umani.
Perché l’Occidente ha deciso di usare la sanzione dello SWIFT?
Tagliare fuori la Russia da questo sistema bancario significa paralizzare l’economia russa. Si tratta quindi di una guerra finanziaria e ovviamente politica dove però si inseriscono anche delle limitazioni per la stessa Europa.
Per questo motivo si è molto cauti nell’attuarla perché significherebbe disfunzioni anche per i Paesi Europei e in generale Occidentali.
Ciononostante sarebbe una decisione devastante per l’economia della Russia, come avvenne per le economie dell’Iran e del Venezuela.
Per quanto riguarda la Russia, se è vero che si colpirebbe la sua economia, le conseguenze per gli apparati finanziari occidentali non appaiono così chiare, considerando anche la crisi economica dovuta al Covid che ha penalizzato e sta ancora causando problemi.
– le preoccupazioni dei Paesi europei con l’esclusione della Russia
Una delle difficoltà che riguarda gli europei, potrebbe essere quella in cui i creditori stranieri non sarebbero più in grado di recuperare i crediti contratti con i russi.
Ma uno dei nodi principali riguarda l’energia che la Russia vende all’Europa.
Tagliando fuori la Russia dalle transazioni SWIFT si bloccherebbero anche quelle per l’acquisto di gas e petrolio. Un rischio enorme per tutti i cittadini europei che subirebbero un danno senza precedenti.
Inoltre, questa soluzione “punitiva” potrebbe incoraggiare la Russia a programmare una piattaforma con Paesi amici, ad esempio la Cina: un colosso anche finanziario che creerebbe ulteriori problemi all’Occidente. Ma anche l’India si appresta a elaborare un altro sistema finanziario e in questo quadro la situazione apparrebbe ancora più drammatica per i Paesi europei.
– Probabili disaccordi con i miliardari russi
Chi potrebbe sentirsi danneggiato dalle scelte politiche ed espansionistiche di Putin è la classe di miliardari russi che ha beni e fondi in Europa. Interessi talmente importanti che costituirebbero la causa per una spaccatura con Mosca.
Attualmente, esiste una sorta di equilibrio tra i super ricchi e Putin. Ma si tratta di un equilibrio precario in cui gli interessi si fondano su amicizie opportunistiche e tradimenti. Insomma, è un rapporto abbastanza ambiguo in cui l’unica parola che unisce è “il potere”.
I miliardari russi, limitati anche nell’ottenere i “passaporti d’oro” occidentali, subirebbero un danno economico e potrebbero far ricadere la colpa su Putin, come sua responsabilità nel disastro economico. Una minaccia per la stessa tenuta del governo di Mosca che conta molto sull’appoggio dei miliardari.
– Il MIR potrebbe sostituire lo SWIFT?
Esiste già una piattaforma finanziaria russa che si chiama MIR che però ha delle funzioni limitate. Il MIR funge da intermediario per poche transazioni nazionali e non può essere usato all’estero. Nulla esclude che il governo di Mosca non stia tentando di migliorare questo sistema, magari coadiuvato con il Governo cinese. Infatti, le alternative allo SWIFT non sono viste di buon occhio dall’Occidente che potrebbe perdere un’arma importante e che attualmente è a doppio taglio.
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