Silvia Romano è libera, è viva: “Punto!”

Silvia Romano (fonte Repubblica)
Silvia Romano e l'abbraccio con sua madre (fonte Repubblica)

Silvia è tornata in Italia. È finalmente libera. È viva. Punto.

Invece di festeggiare il fatto che sia stata rilasciata dopo 18 mesi di prigionia e dolore, solitudine, coercizione fisica e psicologica, ci si mette a fare polemica sull’essersi convertita all’Islam. Come se islamica fosse uguale a essere terrorista. Oppure ci si mette a fare polemica sul fatto delle presunte dichiarazioni secondo cui vorrebbe ritornare nel paese in cui è stata rapita.

La ragazza è sotto shock, ha preso delle decisioni durante il suo rapimento atte a salvarsi la vita. E dunque non sono state per lei delle scelte consapevoli e libere. Ancora ci saranno delle ripercussioni nella sua vita per l’orribile esperienza che ha vissuto e cambiamenti di prospettive, di atteggiamenti, approcci e stati d’animo, scelte. Ci vorrà sicuramente un sostegno psicologico, oltre che quello della propria rete familiare. Ci vorrà del tempo per capire come stanno effettivamente le cose. Per capire come sta Silvia.

Non è ancora finita la sua battaglia, adesso inizia la fase del recupero della sua identità e personalità.

E la gente è pronta a scagliare il suo giudizio, senza conoscere la storia, la sofferenza, l’incubo che questa ragazza ha dovuto subire.

La gente sta ancora a parlare dei soldi presumibilmente utilizzati dallo Stato italiano per liberarla. Come se fossero stati in quel caso soldi spesi male (soldi ricordiamo utilizzati per pagare un eventuale riscatto, per salvare una vita umana). O come se questi soldi potessero essere risparmiati e destinati per altro.

La gente sta ancora parlando della sua “scelta” di convertirsi ad un’altra religione e di cambiare nome. Sta lì a polemizzare su come era vestita.

Ora polemizza sull’eventuale decisione della procura di Milano, che ha aperto un’inchiesta, di utilizzare una scorta per proteggere Silvia, dopo le minacce che ha ricevuto al suo rientro in Italia.

La quarantena avrebbe dovuto insegnarci più umanità. Più rispetto. Meno odio. E invece no. L’isolamento ci ha reso probabilmente più egoisti e più polemici.

E se fosse stata vostra figlia, vostra sorella, una vostra amica? Troviamo una polemica su tutto. Invece di giudicare dovremmo solo lasciare in pace questa ragazza, per far in modo che possa riprendersi la sua libertà e la sua vita, per riaverle nelle proprie mani.

E lasciare nella memoria di noi tutti l’immagine del suo abbraccio con la sua mamma nel giorno del suo arrivo in Italia (nel giorno della festa della mamma) e dell’abbraccio col suo papà. Ad avviso di chi scrive, immagine potentissima.

E lasciar perdere tutto il resto! Così misero, così povero di umanità.

Era una bella notizia, una grande bella notizia, dopo una serie di cattive notizie legate all’emergenza sanitaria che ha colpito il paese e le nostre anime, nel profondo. E l’hanno trasformata nella polemica mediatica del momento. L’hanno rovinata con tutta la loro rabbia, l’egoismo, il razzismo, l’ignoranza, l’odio.