Chiuse le urne abruzzesi, ma il risultato interessa tutta Italia perché misura il polso della politica nazionale.
A contendersi la poltrona di governatore della regione si sono presentati:
Sara Marcozzi, avvocato 41enne di Chieti, consigliere regionale uscente, alla guida del M5s; Marco Marsilio, senatore, nato a Roma e di origini abruzzesi, di Fratelli d’Italia, 52 anni, in testa alla coalizione di centrodestra composta, oltre che dal suo partito, Lega, Forza Italia, Udc-Dc-Idea e Azione Politica; l’ex vicepresidente del Csm e sottosegretario all’Economia Giovanni Legnini, 60 anni, avvocato, a capo di una coalizione civica e di centrosinistra composta da 8 liste, Partito democratico, Legnini Presidente, Abruzzo Insieme, Avanti Abruzzo, Abruzzo in Comune, +Abruzzo, Progressisti per Legnini, Centristi per l’Europa-Solidali e popolari; Stefano Flajani di CasaPound, 47enne.
Nel 2014, avevano votato oltre il 60% dei cittadini. Per le elezioni attuali, alle 9.30 del mattino, la percentuale si ferma a poco più del 50%. Successo per Marsilio che ottiene quasi il 50% dei voti, vedendo la Lega al 27%. Segue il candidato del centrosinistra Legnini e quella del Movimento cinquestelle Marcozzi. La coalizione del centro sinistra riesce ad ottenere l’opposizione con poco più del 30%, mentre il movimento non raggiunge il 20%.
Largo consenso per il centro destra all’Aquila e Teramo.
Soddisfatto il vicepremier Salvini che esulta su Facebook: “GRAZIE Abruzzo! Grazie Italia.
Più forti degli attacchi, delle bugie e delle polemiche: da domani al lavoro!” Con relativa emoticon sorridente.
“Con questa squadra daremo un futuro all’Abruzzo come meritano gli abruzzesi. Ringrazio tutti i partiti della coalizione con cui abbiamo fatto un lavoro straordinario”, ha detto il neopresidente. Ma è tutto il centrodestra che è felice per il risultato.
Annamaria Gnisci