Sì all’assegno di divorzio per il coniuge più debole. Non sarebbe una novità se non per il fatto che il Tribunale di Pordenone, presieduto dal giudice Gaetano Appierto, lo ha riconosciuto in una causa di divorzio fra due donne unite civilmente.
Le due donne convivevano dal 2013, ma con la legge Cirinnà, hanno potuto formalizzare il loro legame nel 2016. E ora finisce l’unione civile. Si tratta di un divorzio senza il passaggio per la separazione, come accade invece per i matrimoni.
L’assegno di mantenimento, di 350 euro al mese, sarà a carico della coniuge economicamente più forte che manterrà l’abitazione principale.
La decisione del Tribunale si è basata uno squilibrio tra le condizioni economiche delle due donne. Considerando scelte fatte durante la relazione, ma anche quelle precedenti e successive. La donna economicamente più debole, rappresentata dall’avvocato Maria Antonia Pili, presidente di Aiaf Fvg, per vivere con la compagna ha dovuto lasciare il lavoro e la città, optando per un impiego meno retribuito.
Il Tribunale richiama la sentenza a Sezioni unite della Cassazione 18287/2018 per una perdita di chance lavorative e di vita.
Annamaria Gnisci