Se pensate che la pizza più buona sia a Napoli vi sbagliate, o quasi. Infatti, scorrendo i nomi della classifica delle pizzerie più buone al mondo, Napoli è al quarto posto con la sua “50 Kalò”, sebbene ce ne siano altre, in posizioni inferiori, ovviamente; la patria universamente riconosciuta al mondo per la pizza ha ceduto lo scettro ad altre regine non partenopee.
Siamo lontani dal periodo in cui si pensava che negli USA si mangiasse male; sempre secondo questa classifica, una buona pizza è possibile trovarla anche in Thailandia o in Corea!
Proprio per sfatare i cosiddetti luoghi comuni, al primo posto troviamo ex aequo una pizza fatta in America, precisamente a New York. Sempre la “50 Kalò” inoltre stupisce perché è stata premiata anche per la sua pizza made in London. Sicuramente è l’unica pizzeria che ha ricevuto due riconoscimenti aggiudicandosi la Performance of the Year – Goeldin Award.
Una Pizza Napoletana di New York – pizzeria di Anthony Mangieri, situata in una traversa di Houston Street – è sul podio, al primo posto, insieme alla famosa I Masanielli di Francesco Martucci, a Caserta.
La pizzeria vicino la Reggia di Caserta è risultata nuovamente la migliore pizza con i suoi impasti ricercati e cotture perfette. Inoltre, assaggiando il menu di degustazione è possibile apprezzare gli ingredienti di ottima qualità.
Bob Alchimia a Spicchi: una realtà per l’offerta gourmet ricercata
Anche la Calabria fa la sua bella figura con l’ottima e rinomata pizza gourmet di Roberto Davanzo e Anna Rotella. Lo chef catanzarese e la sua pizzeria Bob Alchimia a spicchi, a Montepaone (Catanzaro), è tra le 100 pizzerie migliori al mondo. Il risultato non è una novità, ma conferma la ricercatezza dell’offerta ormai consolidata e apprezzata in tutta la regione.
Nel 2018, “Bob Alchimia a spicchi” venne inserita nella guida Pizzerie d’Italia Gambero Rosso. L’anno successivo, sempre Gambero Rosso, le ha riconosciuto il premio come miglior pizza dolce dell’anno 2019.
“Top Pizza World” si prefigge di stilare una classifica sempre aggiornata con pizze di alto livello
“50 Top Pizza” è alla sua prima edizione mondiale. Si tratta di una guida per appassionati della pizza creata e curata dalla professoressa Barbara Guerra, dall’esperto Albert Sapere e dal giornalista Luciano Pignataro che ha redatto la classifica delle 100 migliori pizzerie al mondo.
Qualche giorno fa, il Palazzo Reale di Napoli ha accolto i pizzaioli provenienti da tutti il mondo. Il luogo magico della città partenopea è risultato adatto per una premiazione regale a tutti gli effetti.
Poco tempo fa era stata stilata la classifica delle 50 migliori pizzerie italiane seguita da una manifestazione già attiva dal 2017 che ha sempre promosso le pizzerie campane come le migliori. Questa volta però lo scopo è stato quello di scoprire in quale lato del mondo si mangi una signora pizza.
I risultati sorprendono perché un team di esperti e di professionisti, che ha giudicato pizze create in qualsiasi emisfero del mondo, ha anche promosso pizze in nazioni sicuramente non famose per la gastronomia e lontanissime tradizionalmente dal concetto di buona pizza. Senza pregiudizi, gli esperti esaminatori, presenti in pizzeria come dei semplici clienti e coperti dall’anonimato, hanno assaggiato tantissime pizze al fine di stilare questa ultima classifica mondiale.
Scorrendo i nomi delle pizzerie in elenco, risulta che ci sono 40 pizzerie italiane, 25 in Europa e 15 negli USA. Ben 15 anche in Asia, 4 in Sud America e solo 1 in Africa.
Tra le prime 50, il numero maggiore è in Italia, ma anche Parigi e gli Stati Uniti hanno le loro pizze gourmet. Infatti, il terzo posto (che poi sarebbe un secondo posto, visto che il primo è stato condiviso) appartiene a una pizzeria francese, a Parigi: la Peppe Pizzeria di Giuseppe Cutraro che si è fatta notare oltralpe.
I criteri di valutazione degli esperti
Gli standard per giudicare la pizza sono abbastanza rigidi, ma riguardano anche altri elementi tipo il vino o la birra. Anche il servizio al tavolo è considerato un elemento importante. Nella sua totalità, il benessere del cliente è valutato a 360 gradi.
Chiaramente la qualità della pizza è basilare. Il gruppo di 150 esperti, che lavora in maniera autonoma e incondizionata, valutano la pizza secondo dei fattori che la compongono. Deve essere buona e digeribile, a prescindere dallo stile adottato dalla pizzeria. Importante è ovviamente la qualità degli ingredienti e la ricerca delle sperimentazione.
Certo, siamo lontani dal considerare la pizza come un piatto povero e popolare, ma le origini non sono tradite. Pizza significa felicità, semplicità e amore: tutto ciò è rispettato. Un prodotto fatto con le mani non potrà mai tradire come è nato. Ha i suoi segreti: c’è chi dice il forno, chi l’acqua, chi il pomodoro. Il segreto in quanto tale e per sua natura non può essere rivelato. Ma la pizza una volta a tavola non sa mantenere i segreti: svela i suoi colori e i suoi sapori. Come non innamorarsene?
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