Diciamo subito che i Manfredi con la ricotta non è un piatto complicato da preparare ed è molto usato durante le feste, anche a Santo Stefano. Si tratta di una ricca pasta e ricotta di bufala il cui sapore è amplificato dal sugo semplice, ma ancor più spesso condito con il gustoso ragù napoletano. Un connubio perfetto, adatto anche ai più difficili ospiti a tavola che sicuramente apprezzeranno il risultato finale.
Tante ricette calabresi hanno in comune ingredienti e procedimenti con la cucina tradizionale campana. Nota è la famosa “genovese”, che non ha nulla a che fare con la città ligure, ma che è ampiamente degustata anche in Calabria, sostituendo le cipolle ramate di Montoro con quelle di Tropea.
L’elenco di ciò che ci accomuna sarebbe lungo e per raccontarlo non basterebbe un solo articolo. Anni di invasioni e tradizioni tramandate e acquisite hanno creato un lungo lavoro di identificazione gastronomica. Un mix di storia e costume.
Visto che però oggi è Santo Stefano e si dovrebbe stare sul “leggero”, vorrei proporre questo piatto che ha attraversato i secoli ed è giunto ai giorni nostri seppur con qualche modifica.
In Calabria è abbastanza comune la preparazione della pasta e ricotta. Un piatto semplice, ma delizioso e nutriente. Alcune persone aggiungono un po’ di pepe nero o dell’olio extra vergine di oliva. Una sorta di squisito comfort food, per chi ama parlare bene; un cibo semplice e che ricorda cucine della nonna, preparato generalmente con la ricotta di pecora.
I Manfredi con la ricotta di bufala partono proprio da questa nostra pietanza, ma in aggiunta c’è il sugo o ancora meglio, il succulento ragù napoletano che conferisce al piatto maggiore gusto e consistenza.
Perché diciamo che questa ricetta parte dalle nostre terre?
La storia dei Manfredi alla ricotta risale al 1250. Secondo un’antica leggenda tramandata e arrivata a noi, la ricetta è legata al re di Sicilia, Manfredi di Svevia che era in guerra con il Papato poiché voleva i possedimenti dell’Italia meridionale. Arrivato nel Sannio, il suo arrivo fu celebrato con un piatto di pasta e ricotta, probabilmente di pecora, un tipo di formaggio che Manfredi amava molto. Un modo per guadagnare la simpatia del re e non solo quindi un gesto di cortesia e di benvenuto.
Quindi, possiamo stabilire che i Manfredi con la ricotta è un piatto ancora più meridionale, modernizzato successivamente con il pomodoro che all’epoca non era ancora conosciuto. Ci sarebbero voluti altri due secoli per avere sulle tavole i pomodori americani.
Ancora oggi, i Manfredi c’a ricott è ‘o piatto d’e feste. Tanto per usare l’dioma corretto.
Il formato di pasta dei manfredi si trova in commercio con il nome di mafalde, mafaldine reginette o tripoline.
La ricetta è abbastanza semplice. Se non fosse facile reperire la ricotta di bufala si potrebbe usare un tipo di ricotta che più piace.
Questa è la ricetta che preparo io per 4 persone.
- 500 g di manfredi
- 400 g di ricotta di bufala
- ragù napoletano (o sugo denso al pomodoro, volendo con le polpette di carne)
- basilico
- pecorino grattugiato
- pepe nero
- sale q.b.
Il procedimento è semplice e intuibile. Preparare il ragù napoletano o sugo semplice al basilico o quello che più piace. Far cuocere i manfredi in acqua calda bollente e salata. Una volte cotti, metterli in una terrina in cui abbiamo fatto sciogliere la ricotta di bufala con un po’ di acqua di cottura. Aggiungere il sugo a piacere e mescolare il tutto. Impiattare aggiungendo sopra una quenelle di ricotta di bufala, una spolverata di pecorino e pepe nero. Abbellire con una foglia di basilico.
Felice santo Stefano e buon appetito!
Dello sesso autore: 26 dicembre, non solo Santo Stefano: particolarità tra laicismo e religiosità