La felciata (’a filicèta) di Morano Calabro è un formaggio certificato Prodotto Agroalimentare Tradizionale calabrese (P.A.T.) ed è riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, su proposta della Regione Calabria.
Si tratta di una produzione casearia legata alla pastorizia calabrese e ha una storia e di conseguenza una tradizione molto antica.
È un formaggio fresco, a pasta molle, realizzato con latte caprino e in minima parte ovino. Il nome lo prende dalle felci in quanto il latte viene filtrato attraverso le foglie della pianta.
La zona di produzione è il Pollino cosentino, della zona di Morano Calabro, e avviene nel periodo che va da maggio a settembre. Al latte di capra intero e crudo, che appartiene a una razza autoctona del massiccio montuoso, viene aggiunto – in una minima parte – il latte di pecora: animali che pascolano liberamente tra i pascoli e i boschi di un’area che è nota per la bontà delle sue produzioni agroalimentari.
Caratteristiche della felciata
La felciata si presenta con la superficie liscia ed è senza la scorza esterna. L’interno è bianco ed è morbido, spalmabile. Il suo profumo è aromatico, tipico dei formaggi caprini e ovini, ma le felci con le quali viene a contatto trasmettono anche i loro sapori.
Il latte viene filtrato a freddo con foglie di felce. Il procedimento successivo prevede una cottura a 34° in contenitori appositi di rame. Quando si è raggiunta la temperatura desiderata si aggiunge il caglio di caprino o di agnello. Quindi, non è un formaggio adatto ai vegetariani.
Prima di far riposare il formaggio, si prepara un letto di rami di felce che vengono scelti con estrema cura.
La cagliata non subisce alcuna rottura, ma si preleva con la “cucchiera”, tipico attrezzo dei casari, e si sistema in contenitori di gelso o di noce, alternando cagliata e felci.
Il pane degli angeli
In un libro antico la felciata viene definita “Pane degli angeli” probabilmente per il suo colore così bianco.
Si dice che fosse un formaggio molto richiesto dalle famiglie più nobili di un tempo e che gli artigiani lo barattassero con secchielli di gelso.
la Fondazione Slow Food ha scelto di tutelare questo formaggio calabrese che sta diventando una rarità inserendolo nel suo progetto Arca del Gusto.
Come gustare la felciata
Si consuma nella sua purezza, semplicemente con un po’ di pane oppure con un po’ di miele. È ottimo anche con la frutta secca come noci o nocciole. Se piace potrebbe essere gustato con qualche goccia di ottimo olio EVO.
Sarebbe consigliabile mangiare la felciata nello stesso giorno in cui viene prodotta, anche quando è ancora calda.
Va benissimo accompagnare la degustazione con dei vini bianchi e leggeri.