La Pasqua, come tante altre feste della tradizione legate al mondo contadino, prevede un uso abbondante della carne soprattutto dopo la Quaresima che invece vieta tanti alimenti.
Questo articolo è solo un’esortazione a essere più rispettosi della vita senza grandi limitazioni. Mangiare molta carne, tra l’altro, bene non fa.
Sta prendendo sempre più piede la consapevolezza di evitare di infliggere dolore e morte agli animali che sono esseri senzienti. Proprio a Pasqua è prevista l’uccisione di tanti agnelli che hanno pochi giorni di vita, nel nome della consuetudine del periodo. Non sono poche le campagne meat free che esortano le persone a non cibarsi di questo cucciolo anche perché, diciamoci la verità, di carne ne ha veramente poca e soprattutto: è necessario?
Mangiare vegetariano o addirittura vegano si può anche a Pasqua senza perdere di vista la tradizione e le ricette dei nostri nonni.
Pasqua senza carne: una scelta etica e salutare
Un piatto che è presente su molte tavole catanzaresi è la tiana a base di carne di agnello, piselli, patate e carciofi, tutto cucinato al forno. Alcuni la propongono come piatto unico aggiungendo la pasta come una pasta chijna rivisitata, se vogliamo.
Nulla vieta di fare una tiana vegetariana eliminando la carne di agnello e abbondando con gli altri ingredienti, senza dimenticare la gustosa gratinatura fatta con pecorino grattugiato e pan grattato. Il risultato è ottimo, garantito. Aggiungere la pasta a questo punto è consigliato perché il sapore è veramente buono.
Anche le lasagne o i cannelloni sono un piatto tipico delle feste. Cosa vieta farli con le verdure e la besciamella?
Inoltre, questo è un periodo buono per le torte salate farcite in tantissimi modi senza usare carne o prosciutto. Basterebbero delle uova, spinaci, ricotta e formaggi.
Insomma, pensare a un menù senza carne anche nel giorno di Pasqua si può: dall’antipasto al contorno e finanche alla pastiera senza strutto.
Idea di un menù di Pasqua vegetariano
Partendo dall’antipasto si possono proporre dei cannoli vegetariani a base di ricotta di pecora e olive. Ottimo anche un cartoccio di feta con i pomodorini confit al forno. Si possono anche proporre delle torte pasqualine monoporzione. Il tutto può essere accompagnato da formaggi vari, carciofi, frittatine e ricotta fritta, uova sode magari guarnite.
Per quanto riguarda il primo piatto, a parte la tiana rivisitata e le lasagne, nulla vieta un classico risotto ai funghi o Manfredi alla ricotta con sugo semplice, ad esempio. Se volessimo essere più simpatici potremmo fare i nidi di tagliatelle al forno, gli gnocchi alla romana oppure i fusilli ubriachi al vino rosso.
La difficoltà maggiore riguarda proprio i secondi piatti, almeno per come li concepiamo noi. Fatta eccezione per il seitan e il tofu che non a tutti piacciono, rimanendo nella tradizione, si possono fare i peperoni ripieni, cotolette di funghi o un polpettone di lenticchie; oppure fave e cicoria o una bella parmigiana: più tradizionale di così!
Per i contorni c’è solo da sbizzarrirsi tra le prime fave, spinaci e agretti. Se siete nella zona di Roma, immancabile è la puntarella.
Ciò che conta è smuovere le coscienze, sapendo che anche senza carne il cibo è gustoso e nutriente.
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