Inaugurato il primo mulino certificato biologico della Calabria. Un nuovo traguardo per Stefano Caccavari, colui che ha inventato l’orto di famiglia a San Floro.
All’appuntamento hanno presenziato autorità civili e religiose. L’opera è costruita in bioedilizia, all’interno del quale sono state messi in funzione due antichi mulini a pietra. Un altro traguardo importante per il giovane Stefano Caccavari.
Entrare nel mulino realizzato grazie all’intuito e alla caparbietà del giovane imprenditore, nel giorno in cui mettendo in funzione le macine ha prodotto il suo primo sacco di farina, è stato come partecipare alla festa di una intera comunità che ritrovando le proprie radici si riscopre unita, anche nel guardare al futuro con maggiore fiducia nelle opportunità da cogliere per non perdere per strada i propri giovani”. Questo quanto ha affermato il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, che ha partecipato all’inaugurazione del mulino.
I social dimostrano che se si utilizzano bene è possibile creare interesse anche attorno l’agricoltura – ha detto Stefano Caccavari – fra meno di due mesi, e saremo i primi in Italia, trasformeremo la farina in loco in prodotti da forno tramite pizzeria e panificio biologici. Il nostro obiettivo è anche quello di riuscire a creare possibili sinergie con le altre aziende agricole del territorio che vogliano condividere la nostra mission dal punto di vista etico”.
La struttura sorge su un’area di 7 ettari di terreno in località Torre del Duca. Il progetto è stato realizzato in tempi record: soli 120 giorni. Ieri l’inaugurazione.
I lavori hanno avuto inizio solo a settembre e all’interno del casolare in bio edilizia naturale sono state collocate quattro macine di pietra, due forni per produrre pani tradizionali, una pizzeria biologica e sale per laboratori.
La “Mulinum srl”, la società promossa dal dinamico imprenditore di 28 anni è nata nel maggio 2016. Il tutto è iniziato attraverso una mobilitazione sui social network e che nel giro di tre mesi, ha raccolto la cifra record di 500mila euro.
Non si era mai visto niente di simile: una startup agroalimentare entra sul mercato con un capitale così alto e impiegato da soggetti tra loro sconosciuti, con in comune la passione per le vecchie tradizioni e il desiderio di mangiare sano.
Da San Floro arriva questo segnale importante per il ritorno alle vecchie tradizione e rilanciare l’agricoltura calabrese.