Civita: esplorando il borgo delle case parlanti e dei comignoli artistici

Civita, un viaggio nel tempo
Civita, borgo, un viaggio nel tempo

Ieri ho avuto il piacere di visitare il meraviglioso borgo di Civita, che sorge tra le rocce nella regione della Calabria. Questo luogo offre un viaggio incredibile tra case “parlanti”, comignoli dal design bizzarro e gole mozzafiato. Ci sono tantissime ragioni per cui un luogo come Civita rimane impresso nella mente e nel cuore di chi lo visita.

Innanzitutto, il contesto paesaggistico di eccezionale valore: Civita si trova su un altopiano a picco sulle strette Gole del fiume Raganello, circondato da maestose montagne e con uno sguardo che si perde nei riflessi azzurri del mare Ionio all’orizzonte. Questo gioiello della Calabria è famoso come “il paese tra le rocce” e anche come “il paese del Ponte del Diavolo”. Fa parte dei Borghi più Belli d’Italia, vanta la Bandiera Arancione ed è una meta perfetta per coloro che amano stupirsi. Ma sapete una cosa? È anche il borgo delle case parlanti.

Civita, il paese tra le rocce con un’anima albanese.

Situato nella riserva naturale delle Gole del Raganello e nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, nel nord-est della Calabria, Civita è uno dei 25 comuni arbëreshë della provincia di Cosenza. Fu fondato intorno al 1471 da albanesi che si erano rifugiati in questa regione per sfuggire all’occupazione turco-ottomana dei Balcani. Gli albanesi si stabilirono in queste terre conservando le loro tradizioni, come il rito greco-bizantino ancora celebrato oggi nella chiesa di Santa Maria Assunta.

Come spesso accade nei luoghi antichi, ci sono diverse teorie sull’origine del nome. Molti credono che derivi dalla parola albanese moderna “çifti” (coppia) o anche da “qifti” (aquila), sia per l’origine degli abitanti, dato che l’Albania è chiamata anche “la terra delle aquile”, che per la morfologia del territorio in cui sorge il paese, nascosto tra le rocce come un “nido d’aquila”. Altri pensano che derivi dal latino “civitas” (città).

L’insediamento si presenta come uno dei meglio conservati della Calabria interna, con una struttura compatta ma irregolare, fatta di stradine e piazzette che si intrecciano tra loro. Il disegno urbanistico riflette il concetto sociale di spazio, territorio e casa, che nella cultura albanese viene sintetizzato nel termine “gjitonia” (vicinato), una microstruttura costituita da stretti vicoli (le rughe) che si sviluppano con andamento circolare verso le piazzette, collegando i vari nuclei urbani. Questa struttura è presente nei tre principali quartieri: Sant’Antonio, il più antico e affascinante che regala immagini d’altri tempi, Piazza e Magazzeno.

Passeggiando tra le case “parlanti” e i comignoli bizzarri, si può apprezzare il fascino unico di Civita. Le case, chiamate Kodra in onore del famoso pittore albanese naturalizzato italiano Ibrahim Kodra, sono costruzioni antropomorfe. Tra le varie abitazioni si possono notare alcune strutture molto piccole, con finestre che sembrano occhi, porte che assomigliano a grandi bocche e canne fumarie che rappresentano il naso.

Altrettanto caratteristici sono i comignoli, concepiti come vere opere d’arte, piccole torri che spuntano sulle case del centro storico con forme stravaganti. Alcuni di essi sono ornati da maschere apotropaiche, utilizzate per tenere lontani gli spiriti maligni. Si contano circa cinquanta comignoli storici, costruiti probabilmente tra la fine del Seicento e l’inizio del Novecento. Questa forma d’arte è purtroppo tramontata, ma per fortuna possiamo ancora ammirarla facendo una passeggiata con il naso all’insù.

Il Ponte del Diavolo e le Gole del Raganello sono altre attrazioni di Civita che non si possono ignorare. Dal borgo, scendendo oltre 600 gradini, si raggiunge il Ponte del Diavolo, con la sua caratteristica struttura ad un’unica arcata a dorso d’asino. Questa audace opera di ingegneria ha alimentato numerose leggende, ma offre anche un punto di osservazione incredibile.

Ci troviamo in un paesaggio roccioso dalla bellezza intatta e struggente. Il ponte mozzafiato, che secondo le credenze popolari sarebbe stato costruito solo dal diavolo in una posizione così difficile, si trova alla fine delle Gole basse del Raganello, tra i canyon più affascinanti d’Italia. Ricordano le bolge dantesche, ma offrono uno spettacolo unico, con imponenti pareti di roccia levigata, scavate e modellate dalle acque del fiume. Questo è il luogo ideale per praticare il canyoning e il torrentismo.

In conclusione, Civita è un borgo che affascina e sorprende con la sua storia, la sua architettura unica e il suo paesaggio mozzafiato. Visitarlo significa immergersi in una cultura albanese radicata nella Calabria e scoprire una destinazione che lascia un segno indelebile nella memoria e nel cuore.

Un Viaggio nel Tempo tra Rughe, Vicinato e Atmosfere Mistico-Artistiche

Alla fine di questa straordinaria visita a Civita, posso affermare con certezza di aver vissuto un’esperienza indimenticabile. L’incanto di questo borgo tra le rocce mi ha catturato sin dal primo istante, tra le case “parlanti” che sembrano raccontare storie antiche e i comignoli bizzarri che svettano come opere d’arte. Le strette viuzze e le piazzette intrecciate mi hanno fatto sentire parte di una dimensione intima e autentica, in cui il concetto di “vicinato” prende vita.

Ma è stata l’armonia tra la natura e la storia a lasciarmi senza parole. Le Gole del Raganello, con il loro paesaggio rupestre di una bellezza struggente, e il Ponte del Diavolo che sfida le leggi dell’ingegneria, mi hanno regalato emozioni uniche. Ogni passo lungo i gradini che portano verso il ponte è stato un viaggio nel tempo, immerso in una natura incontaminata che pareva uscita da una fiaba.

Perché dovreste assolutamente visitare questo luogo incantevole? La risposta è semplice: Civita è un concentrato di meraviglie che riempiono gli occhi e il cuore. Qui potrete scoprire la storia e le tradizioni degli arbëreshë, una comunità albanese che ha mantenuto vive le proprie radici nel corso dei secoli. Potrete perdersi tra le stradine e le piazzette, ammirando le case che sembrano prendere vita, o avventurarvi lungo le Gole del Raganello, immergendovi nella maestosità di un paesaggio che vi lascerà senza fiato.

La mia visita a Civita è stata un’esperienza che mi ha arricchito profondamente. Mi ha fatto sentire parte di qualcosa di più grande, di una storia millenaria che si intreccia con la bellezza della natura. Perciò, il mio consiglio è di mettere Civita in cima alla vostra lista dei luoghi da visitare. Lasciatevi trasportare dal fascino unico di questo borgo tra le rocce e scoprite il legame indissolubile tra la cultura albanese e la Calabria. Vi assicuro che non ve ne pentirete.

Cosa vedere a Civita

La Chiesa di Santa Maria Assunta
La Cappella di Sant’Antonio
Il Ponte del Diavolo
La Casa Kodra
Il Castello di Kruja
I Comignoli
Il Museo Etnico Arbëreshë
Il Monumento a Scanderbeg
Il Monumento ai Caduti per la Patria
La Fontana di Piazza Municipio
La Fontana del Rione Sant’Antonio
Scorci del Borgo
Scorci Panoramici

Un ringraziamento speciale a chi ha reso la mia visita a Civita indimenticabile

Desidero esprimere un sentito ringraziamento all’agenzia viaggi Menniti e alla guida Mirella per aver reso la mia visita a Civita un’esperienza straordinaria. Grazie all’organizzazione impeccabile dell’agenzia e alla professionalità di Mirella, ho potuto vivere appieno l’incanto di questo borgo unico. Le spiegazioni dettagliate e l’entusiasmo di Mirella hanno reso il tour ancora più ricco e coinvolgente. Sono grato all’Agenzia Menniti e a Mirella (Perla del Pollino) per aver reso la mia visita a Civita così indimenticabile.

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