Calabria, terra da amare e terra da (ri) scoprire. Qualcuno dice “Calabria, terra mia”, senza tuttavia trasmettere alcun senso proprio di appartenenza alla terra, semmai relegando la narrazione di una terra magnifica come la Calabria alla depersonalizzazione e agli stereotipi. Ma qui non siamo in un cortometraggio romanzato che viaggia in superficie. Siamo qui per andare in profondità, alla scoperta di luoghi tanto belli, così come tanto poco conosciuti. Ecco perché oggi abbiamo deciso di “spendere due righe” su Fiumefreddo Bruzio, borgo medievale situato in provincia di Cosenza.
Il borgo di Fiumefreddo Bruzio (CS), si è classificato 6° tra i borghi più belli d’Italia nel 2017. Fiumefreddo Bruzio è rientrato infatti nella top ten della famosissima trasmissione Rai “Alle falde del Kilimangiaro”, dedicata alla bellezza, cultura e curiosità del nostro pianeta ed inserito tra i borghi più belli di Italia sul portale dedicato.
La collocazione di Fiumefreddo Bruzio
Fiumefreddo Bruzio (CS), dall’alto della sua posizione dominante, è adagiato su una porzione di terra pianeggiante a strapiombo sul mar Tirreno. A circa metà strada tra Amantea e Paola, questo borgo composto da circa 3306 abitanti (207 nel centro storico) offre uno spettacolo naturale per nulla scontato e carico di storia e cultura.
La storia di Fiumefreddo Bruzio
Le origini di Fiumefreddo Bruzio risalgono al Medioevo, (intorno all’anno 1000). Si ritiene che il luogo sia stato scelto per la sua conformazione naturale che offre caratteristiche difensive, grazie alle fortificazioni rocciose naturali che dominano e proteggono il borgo.
Nel 1054 il borgo è stato chiamato Flumen Frigidum (“Fiume Freddo”) per le acque fredde del fiume che scende alle sue spalle dalla cima di Monte Cocuzzo. All’interno del borgo si erge un castello, il Castello della Valle. Nel 1536 Ferdinando d’Arlacon abbellì il castello secondo i canoni estetici dell’epoca e costruì fuori le mura, due torri, chiamate Golette.
Nel 1800 il Castello fu semdistrutto dai francesi e poi da Gioacchino Murat. Nel 1860 il consiglio comunale deliberò l’appellativo di Bruzio da aggiungere alla denominazione originaria di Fiumefreddo.
Il sentiero di Santa Domenica
Ancora percorribile oggi è il sentiero di Santa Domenica, l’antica mulattiera che collegava le marine di Fiumefreddo Bruzio al Centro storico, utilizzata già nel XVIII secolo. L’antica via dei pescatori, così viene chiamata dalle persone più anziane oggi. Il sentiero di Santa Domenica è un percorso naturale all’interno del quale gli amanti della natura potranno scovare diverse tipologie di piante, anche terapeutiche.
Le chiese di Fiumefreddo Bruzio
Innumerevoli e preziose le chiese che “costellano” il borgo. La Chiesa Madre del XVI secolo custodisce diverse opere d’arte del ‘600 e del ‘700. Presente poi un crocifisso ligneo del IX secolo, l’antica fonte battesimale e altari lavorati.
La Chiesa dell’Addolorata del X secolo presenta una facciata tardo barocca e conserva la torre campanaria. Costruita per volontà di famiglie nobiliari, all’interno sono visibili affreschi ed un’antica pavimentazione a maioliche.
Recentemente restaurata la Chiesa di San Francesco da Paola del XVI secolo, riporta il suo antico pavimento e custodisce due illustre sepolture, quella del Marchese Pietro Alarcon y Mendoza e quella dell’artista Giuseppe Pascaletti, natio del posto.
Nel borgo di Fiumefreddo Bruzio si trova inoltre la Chiesa di Santa Chiara del XIV secolo, con portale in pietra e con tre altari lignei in stile barocco.
La Chiesa di San Rocco, nata come torre saracena, adibita nel ‘700 a luogo di culto. Ha una forma esagonale e nella volta vi è dipinta la pestilenza e la figura del santo. Queste opere sono state realizzate dall’artista S. Fiume.
A pochi chilometri dal centro storico si trova poi l’Abbazia di Santa Maria (o Abbazia Florenze di Fonte Laurato). Situata in località Badia, nella Valle Centacque, l’Abbazia di Santa Maria è un antico complesso architettonico collocato in uno scenario naturale mistico.
I Palazzi Nobiliari e le piazze panoramiche
Diversi sono i Palazzi Nobiliari presenti nel bordo di Fiumefreddo Bruzio. Tra questi ricordiamo il Gaudiosi del ‘300, il Del Bianco, il Palazzo De Morelli e Pitellia, solo per citarne alcuni. Diverse anche le piazze panoramiche, come Largo Torretta, Rupe e S. Domenica che sono situate nel centro storico a strapiombo sul mare. Da qui si possono ammirare tramonti mozzafiato. Su due di queste piazze panoramiche sono collocate sculture bronzee realizzate dall’artista S.Fiume.
Il Castello
Conosciuto come “Castello della Valle” o “Castel Freddo”, il Castello di Fiumefreddo Bruzio è oggi dichiarato il Monumento Nazionale contro tutte le guerre. Dove oggi sorge il maniero fu eretta una prima torre ad opera dei Normanni che ne intuirono subito la posizione strategica.
Una “vacanza” esperienziale
Difficile parlare di “vacanza” in questo periodo colpito da pandemia. Ma nel rispetto delle regole e con tutte le precauzioni del caso, ci si può avvicinare a questo luogo magnifico, connubio tra montagna e mare, storia e bellezza, cultura e accoglienza. Da non tralasciare la possibilità di fare trekking o percorsi di mountain bike per entrare in contatto con un’esperienza diretta di scoperta.
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