La Valle dei Mulini – Trekking tra natura ed enogastronomia

Spilinga Percorso Naturalistico
Spilinga Percorso Naturalistico

La provincia di Vibo Valentia è sicuramente conosciuta ai più per la meravigliosa Costa degli Dei. Capo Vaticano, Tropea, Ricadi, Pizzo, Zambrone, sono le località turistiche più rinomate per la bellezza delle acque cristalline che le bagnano.

Ma la Calabria, oltre le sue splendide coste, possiede un ricchissimo patrimonio naturale sotto forma di un territorio prevalentemente collinare e montuoso, ricco di biodiversità. Flora e fauna caratteristici che si possono osservare al meglio con un percorso di trekking, guidato da una delle esperte guide ambientali dell’associazione “Guide Turistiche Associate Calabria”.

Il Monte Poro

Il monte Poro può essere definito come il fulcro dell’entroterra vibonese. È affacciato sullo splendido paesaggio della Costa degli Dei, incastonato in posizione panoramica tra le montagne e il mare, ed è caratterizzato da prati molto estesi che vengono utilizzati ancora oggi per il pascolo.

L’altitudine, 700 metri s.l.m., non essendo molto elevata, ha permesso lo sviluppo di una ricca vegetazione tra pascoli verdeggianti, oliveti, vigneti e filari di pioppi.

Il Percorso

L’escursione partirà da Spilinga, località molto conosciuta per la produzione della ‘nduja, che si trova alle pedici del Monte Poro, a soli 11 km da Tropea e 10 km da Capo Vaticano.

Da Spilinga, percorrendo una mulattiera si risalirà l’alveo della fiumara Ruffa.

È proprio con questo percorso che si potranno ammirare preziose testimonianze storiche e meraviglie naturali.

I Resti dei Nove Mulini

Durante il percorso di trekking si ritroveranno i resti di nove mulini.

Da qui il nome di “Valle dei Mulini”, le cui origini risalgono al VII-X secolo circa; durante l’epoca delle invasioni arabe i mulini erano stati migliorati ed incrementati e sono stati una risorsa molto importante dal punto di vista economico per questo territorio fino agli anni ’50.

Il ricco patrimonio della flora

Durante il percorso la guida illustrerà il ricco patrimonio della flora che comprende sia la più conosciuta macchia mediterranea, come quercia, olmo, alloro, corbezzoli, mirto, more, finocchio selvatico, origano ed altri.

Ma soprattutto delle piante molto particolari come le orchidee mediterranee, tra cui l’ “orchis italica”, chiamata anche “uomo nudo”.

Si potrà osservare anche la “Woodwardia Radicans”, una felce tropicale dall’aspetto molto bello e singolare.

La rara Felce Gigante

Questa pianta merita sicuramente un breve approfondimento. Si tratta di una rara felce gigante, le cui fronde possono raggiungere la lunghezza di ben tre metri.

In Italia possiamo trovarla in Sicilia, in alcune gole dei Peloritani e in alcune zone della Campania, ma soprattutto è presente in Calabria, sul Monte Poro e in Aspromonte.

Lungo la fiumara Stilaro, nei pressi della cascata Marmarico, vicino Bivongi, sono presenti numerosissimi esemplari.

Ma è proprio lungo gli argini del torrente Ruffa, e vicino al fiume Milo, che crescono più di 2000 esemplari di Woodwardia radicans.

È la più imponente concentrazione di questa rara pianta finora scoperta nel mondo.

La causa di tale concentrazione è proprio il microclima di questo territorio, che rappresenta l’habitat ideale di questa pianta. Elevata umidità, scarsa illuminazione diretta e temperature comprese fra 10 e 25 gradi.

Il notevole patrimonio faunistico

Merita anche una menzione il notevole patrimonio faunistico, composto da cinghiale, tasso, volpe, faina, donnola, riccio, ghiro ed altri.

A seconda del periodo in cui viene fatta questa escursione, si potranno avvistare, in tempi diversi, tordi, falchi di palude, beccaccini, allodole, proprio perché questa valle rappresenta una zona di transito e di svernamento per questi animali.

Inoltre, tra i rapaci, si possono ammirare la poiana, il gufo, il barbagianni e il gheppio. 

Il rientro a Spilinga e visita in azienda di produzione di prodotti tipici

Rientrando a Spilinga, si visiterà un’azienda di produzione dei prodotti tipici, tra i quali, oltre la ben nota ‘nduja, ricordiamo il capicollo, la soppressata ed altri salumi tipici, conserve sott’olio e il buonissimo pecorino di Monte Poro, altra specialità della zona.

Il Pecorino di Monte Poro

Il Pecorino del Monte Poro è da molti considerato il migliore dell’Italia meridionale.

Il latte degli allevamenti locali è reso speciale proprio dalle essenze dell’altopiano, sul quale si pratica il pascolo estensivo.

Questo formaggio rappresenta un’eccellenza locale che si differenzia da altri prodotti simili per via di alcuni accorgimenti durante il processo di produzione: le tecniche di lavorazione e stagionatura tradizionali caratterizzano questo formaggio così genuino.