L’incanto di Pentedattilo, un borgo antico che torna a vivere grazie al turismo e alle attività commerciali
Sulla rupe del Monte Calvario sorge Pentedattilo, un villaggio misterioso e affascinante, frazione di Melito di Porto Salvo in Italia. Abbandonato fino a poco tempo fa, questo antico borgo, rinomato come il paese fantasma più suggestivo della Calabria, è ora stato rivitalizzato con nuove attività commerciali e turistiche. Con la sua bellezza mozzafiato e le incredibili leggende che lo circondano, Pentedattilo deve il suo nome alla forma della formazione rocciosa sul Monte Calvario, che ricorda una gigantesca mano con cinque dita. (In greco, “pente” significa cinque e “dactilo” significa dito).
Sotto questa montagna, è stato inizialmente costruito il Castello, seguito dal borgo antico circostante. Immerso in uno straordinario paesaggio naturale, Pentedattilo è una meta ambita per escursionisti e turisti provenienti da tutto il mondo. Parte di questa pittoresca cornice è la Valle di Sant’Elia, dove si trovano le curiose fortezze in arenaria di Santa Lena e Prasterà, immerse in distese di ginestre, ulivi, gelso, fichi d’India, mandorli e mimose, offrendo uno spettacolo splendido in primavera.
La sua fondazione risale al IX secolo, quando fu istituito come avamposto difensivo contro le incursioni saracene nella regione di Reggio. Durante il periodo greco e romano, Pentedattilo fiorì come centro economico e militare significativo grazie alla sua posizione strategica, che controllava le vie per raggiungere l’Aspromonte. Sotto il dominio bizantino, il villaggio subì un lento declino, segnato da ripetuti saccheggi da parte dei saraceni. Nel XII secolo divenne un territorio normanno e fu trasformato in una baronia, affidata al controllo della famiglia Abenavoli Del Franco, originaria di Reggio, e successivamente alla famiglia Francoperta. Quest’ultima, nonostante la tragedia della Strage degli Alberti, mantenne il controllo fino al 1760, quando il villaggio passò alla famiglia Clemente e successivamente ai Ramirez. Nel 1783, Pentedattilo fu gravemente distrutto da un terremoto, uno degli eventi che portarono al suo completo spopolamento. La popolazione continuò a migrare verso Melito Porto Salvo fino al periodo del Risorgimento, a causa delle costanti minacce di alluvioni e terremoti. Di conseguenza, il vecchio villaggio divenne una frazione nel 1811.
Conosciuto come il paese fantasma, Pentedattilo fu riscoperto nel 1980 grazie ai volontari provenienti da tutta Europa, dando inizio al suo recupero. Oggi, le piccole case in pietra, circondate dai cactus di fichi d’India, sono state trasformate in alloggi per l’ospitalità diffusa e rappresentano solo una parte minima di ciò che si sta facendo per la rinascita di questo antico paese; artigiani e artisti hanno infatti occupato le nuove casette trasferendo qui le loro attività: ci sono botteghe del legno, del vetro e della ceramica; è possibile ammirare anche il Museo delle tradizioni popolari. Inoltre, eventi culturali, mostre e spettacoli sono organizzati regolarmente per animare le strade del borgo, attirando visitatori da vicino e da lontano. Grazie agli sforzi combinati di residenti e appassionati, Pentedattilo sta gradualmente ritrovando la sua vitalità, diventando un luogo affascinante che mescola storia, arte e paesaggi mozzafiato. La sua rinascita è un tributo all’incrollabile spirito e alla determinazione della comunità locale, che ha lavorato instancabilmente per riportare in vita questo tesoro nascosto della Calabria.