Anche chi ama il mare calabrese, generalmente, non disdegna affatto passare una giornata in Sila. Soprattutto durante le giornate particolarmente afose d’agosto, respirare l’aria salubre e fresca dei parchi appare una scelta quasi obbligata.
A 1289 metri nella Sila Piccola, a 30 minuti dal comune di Taverna e poco meno di un’ora da Catanzaro, si arriva a Villaggio Mancuso. Tra il lago del Passante e i monti Gariglione sorge questa suggestiva località turistica, sia invernale che estiva, che fa parte del comune di Taverna. Si tratta di un angolo signorile nel cuore di una pineta della Sila Piccola, caratteristico per le casette costruite in legno che seguono lo stile architettonico delle villette del nord Italia ed Europa. Il Parco Nazionale della Sila è un’oasi protetta per la flora e per la fauna. Per chi ama la natura si possono trovare daini, cervi e caprioli e se si ama la pesca si può praticare quella alla trota nel Lago Ampollino.
Villaggio Mancuso nasce nei primi decenni del 1900, come centro di villeggiatura di montagna per i catanzaresi, in una delle aree più pregiate e fitte della Sila. Si sviluppa negli anni successivi, in particolare negli anni ’50 e ’60. Oggi è abitato solo da 20 persone.
Il Grande Albergo delle Fate
La costruzione di Villaggio Mancuso e del bellissimo Grande Albergo delle Fate si deve a Eugenio Mancuso, proprietario di alcune segherie. Durante la crisi dei primi anni ‘20 del secolo scorso, procurò grandi riserve di legna. Richiamò degli operai di Belluno per costruire le casette in legno che somigliano agli chalet alpini, la Rotonda e la chiesetta.
Per decenni, è stato un punto di riferimento per il turismo di gente abbiente che voleva fare le vacanze in montagna e ciò portò alla realizzazione del Grande Albergo delle Fate, oggi purtroppo abbandonato alle intemperie del tempo il quale rientra tra i Luoghi del Cuore del Fondo Ambiente Italiano. Infatti, non sono poche le iniziative volte alla salvaguardia dell’edificio che negli anni ’50 ’60 è stato la meta per Vip ed è stato anche set cinematografico per gli esterni della Ballata dei Mariti.
L’originalità è anche all’interno: le pareti sono rivestite con le stoffe particolari realizzate dagli artigiani di San Giovanni in Fiore e Longobucco.
La Rotonda
A fianco, del Grande Albergo, c’è la caratteristica piazzetta dove si erge un altro edificio particolare denominato La Rotonda. È un altro simbolo del villaggio. All’interno, c’è un bar e vi sono anche delle foto del periodo in cui la zona era frequentata da gente famosa e non.
Si tratta di una vecchia e caratteristica costruzione in legno, che sembra edificata “sulla strada”, proprio sulla piazzetta del villaggio.
I frequentatori di questa località montana della Sila Piccola, l’hanno soprannominata: “a casa in mezzo a casa“, che tradotto significa “casa in mezzo ai piedi“.
Rimane una costruzione, oltre che caratteristica, originale e bella da vedere.
Speriamo che non venga demolita, sarebbe un vero peccato.
La chiesetta
Infine, poco distante, c’è la chiesetta di Santa Maria degli Angeli. È veramente minuscola, ma l’atmosfera è coinvolgente.
Cosa fare e cosa vedere
La Calabria ha il suo fascino anche per la montagna. Passare una giornata in Sila, soprattutto a ferragosto, è quasi un obbligo per tanti catanzaresi. Una visita al villaggio e ai suoi parchi, essendo non lontani da Taverna, potrebbe anche essere occasione per visitare il Museo dedicato a Mattia Preti, oltre che un’opportunità per assaggiare delizie culinarie tipiche del territorio come i porcini e le patate.
Annamaria Gnisci