28 anni senza Mia Martini, la tragedia di un’artista ancora avvolta nel mistero

Mia Martini

Mia Martini è stata ed è ancora una delle artiste più apprezzate e amate nella storia della musica italiana. La sua morte, le circostanze per le quali è venuta a mancare all’età di soli 47 anni, è ancora oggetto di mistero.

Il ritrovamento del suo corpo senza vita è avvenuto il 14 maggio 1995, ma dopo esami medici pare che il decesso sia avvenuto due giorni prima, cioè il 12 maggio 1995. Infatti, secondo l’autopsia il cuore ha smesso di battere 48 ore prima della tragica scoperta.

Ancora oggi ci sono polemiche e sensazionali dichiarazioni, ma tante piste sono delle vere e proprie fake news che per fortuna non scalfiscono l’immagine e la testimonianza dell’artista calabrese.

Mimì” è immortale, se vogliamo dirla tutta. Resterà nei cuori di ascoltatori e amici e noi, per fortuna, abbiamo la possibilità di ascoltarla ancora attraverso i suoi dischi. Canzoni di successo uniche, perle della nostra storia.

Per quanto riguarda la sua morte da subito si sono diffuse voci assolutamente false.

Resta ancora l’ipotesi non confermata di abuso di sostanze stupefacenti, ma la famiglia non ha mai confermato il suicidio.

La figura del padre di Mia Martini è stata determinante in tutta la sua vita

Recentemente, la sorella Leda ha rilasciato un’intervista a Mara Venier nel salotto televisivo di “Domenica In…”. Leda Bertè attraverso il canale di RAI1 ha affermato che: «Nel 1995 aveva ricominciato a lavorare e tornò a vivere a Milano per ricostruire i rapporti con nostro padre. Il giorno prima è andato a trovarla e nella notte è stata trovata priva di vita. Probabilmente hanno litigato, c’erano dei segni di lotta sui suoi polsi e sul viso. Penso che l’abbia menata, era violento. La verità non si saprà mai, adesso sono morti entrambi. Io ho cercato di andare da lui, ma non sono riuscita a parlarci. Non mi ha mai dato delle spiegazioni. Ha detto che ciò che le era accaduto era una conseguenza del suo modo di vivere

Un alone di accusa contro il padre che chissà se potrà mai essere confermato.

Secondo alcune persone, Mia Martini soffriva di un fibroma all’utero e per questo motivo si curava con i farmaci. Anche su questa causa la famiglia non ha confermato le supposizioni.

sanremo claudio baglioni
Sanremo 1992 Mia Martini

Secondo Loredana Bertè, sorella minore di Mia, un ruolo determinante lo ha avuto il padre. L’uomo aveva riallacciato i rapporti con la figlia, dopo appunto un lungo periodo di allontanamento.

D’altronde, il padre Giuseppe ha sempre affermato che la cantante sia morta per un infarto, descrivendo le dita e il volto come cianotici, tipico di chi è infartuato. Le sue braccia erano distese e nere per il sangue coagulato. L’uomo ha poi rivelato che non c’erano medicinali medicinali in casa né la figlia aveva buchi sulle braccia.

Loredana Bertè
Loredana Bertè

Una serie di drammatici eventi che le portarono via la serenità

Sempre durante l’intervista a Domenica In… la sorella Leda ha voluto raccontare quanto avesse sofferto Mia Martini per le cattiverie subite nell’ambiente discografico.

Infatti ha detto: «Io, che sono l’unica non artista, ero quella più stretta. Ho cercato di starle vicino nei momenti difficili. Quando fu isolata la portai a casa mia e le comprai un pianoforte. La cattiveria delle persone è stata però più forte della immensa voglia di cantare che aveva. Si è chiusa in un limbo e ha sofferto tantissimo.».

Oltre alle dicerie e alle cattiverie gratuite, la vita di Mia Martini fu davvero infelice sia da un punto di vista sentimentale che per alcuni eventi drammatici.

La fine del grande amore per Ivano Fossati la fece soffrire molto, ma a questo va aggiunto anche l’avvenimento in Sardegna, quando fu accusata di spaccio: l’esperienza del carcere la segnò per il resto della vita. Per l’arresto fu bloccata la pubblicazione del 45 giri Coriandoli spenti/L’argomento dell’amore che venne alla luce ben 30 anni dopo.

Poi ci fu il tragico incidente in cui morirono due persone.

Mia Martini era fortemente legata alle sue origini. La Calabria rimase il suo punto di riferimento per tutta la vita.

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