Stefano D’Orazio ci lascia all’età di 72 anni. Il primo a darne la notizia è stato l’amico Bobo Craxi tramite twitter: “Stefano amico mio. Suona e scrivi anche lassù. Ciao!”
Successivamente la notizia è stata confermata dai componenti dei Pooh che hanno scritto e pubblicato lo stesso messaggio: “Due ore fa… era ricoverato da una settimana e per rispetto non ne avevamo mai parlato… oggi pomeriggio, dopo giorni di paura, sembrava che la situazione stesse migliorando… poi, stasera, la terribile notizia.
Abbiamo perso un fratello, un compagno di vita, il testimone di tanti momenti importanti, ma soprattutto, tutti noi, abbiamo perso una persona per bene, onesta prima di tutto con se stessa.
Preghiamo per lui.
Ciao Stefano, nostro amico per sempre…
Roby, Red, Dodi, Riccardo“
Un’altra perdita importante che lascia l’amaro in bocca in un anno attraversato da un virus che non fa sconti a nessuno. E oggi il mondo della musica perde un tassello storico.
Stefano D’Orazio è stato polistrumentista, autore, ma anche scrittore. Ha rappresentato l’iconico batterista dei Pooh per quattro decenni, dal 1971 al 2009, e poi tra il 2015 e il 2016, quando il gruppo si è sciolto.
D’Orazio non è stato solo il batterista, ha scritto anche canzoni ed è stato presente nel gruppo anche come flautista.
Dopo avere chiuso una parentesi con i Pooh, l’artista si è impegnato nel musical e nella scrittura di testi, restano alla storia successi come “Aladdin“, “Pinocchio” e “Mamma mia!”.
Conosciuto anche come scapolo d’oro dei Pooh, nel 2017 aveva sposato Tiziana Grandoni, sua compagna da dieci anni.
Proprio per l’emergenza Covid, l’artista romano aveva scritto una canzone interpretata da Roby Facchinetti. Il titolo un po’ profetico era “Rinascerò rinascerai“, brano dedicato alla città di Bergamo.
E purtroppo proprio per le complicazioni del Covid, il virus lo ha portato via.
Sito ufficiale Stefano D’orazio