Alessandro Quarta: la sinfonia del violino e il Teatro di Moliére a Lamezia Terme

Alessandro Quarta
Alessandro Quarta

LAMEZIA TERME (CZ), 11 SETT 2023 – In una piacevole conversazione telefonica, ho avuto l’opportunità di parlare con Alessandro Quarta, il talentuoso violinista e compositore che accompagnerà l’interpretazione di Alessio Boni nel ruolo di Moliére al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme il 17 settembre 2023. Questa straordinaria serata unisce l’arte e il teatro in un modo davvero unico, e ho avuto il piacere di ascoltare direttamente da Quarta le sue riflessioni sulla sua musica e la sua collaborazione con Boni.

Oltre a essere uno straordinario violinista e polistrumentista, hai anche una vena compositiva. Qual è il processo creativo dietro alla tua musica originale di Alessandro Quarta?

La composizione è stato il mio primo amore. Ho iniziato a suonare il violino all’età di 3 anni e a sette anni ho scritto la mia prima composizione, dedicata ai miei fratelli per il Natale. Era un brano per tre violini e pianoforte. Da lì, ho iniziato a studiare il violino in modo più approfondito e mi sono perfezionato anche nella composizione, che è diventata la mia più grande passione.

Come ti sei avvicinato alla musica e in particolare al violino? Cosa ti ha spinto a diventare un virtuoso del violino e del pianoforte?

La mia passione per la musica, in particolare per il violino, è nata sin dall’infanzia. Il violino ha catturato il mio cuore fin da giovane, e questa passione mi ha spinto a diventare un virtuoso non solo del violino, ma anche del pianoforte.

Hai avuto l’opportunità di esibirti con il celebre ballerino Roberto Bolle nel programma “Danza con me”. Puoi raccontarci come è nata questa collaborazione e quali sono state le sensazioni nell’esibirsi insieme in uno spettacolo che unisce la musica e la danza?

Ho avuto il privilegio di partecipare al programma “Danza con me” due volte, nel 2019 e nel 2021. La nostra collaborazione è nata nel 2018, quando Roberto Bolle mi chiese di comporre un brano di 11 minuti per la sua performance. Questo brano è diventato un successo mondiale, e la collaborazione con Bolle è durata sei anni. Quest’anno mi ha chiesto di comporre un altro brano. “Danza con me” è solo un piccolo assaggio della bellezza di questa collaborazione che è durata sei anni, durante i quali abbiamo condiviso esperienze straordinarie.

La tua performance musicale accompagnerà l’interpretazione di Alessio Boni nel ruolo di Moliére. Come hai preparato la colonna sonora per questo spettacolo teatrale?

Il teatro è l’apoteosi dell’arte, come diceva Gigi Proietti. È un luogo in cui tutto è finto ma niente è falso, il che sottolinea quanto ci sia molta verità nei teatri. La mia collaborazione con Alessio Boni è stata meravigliosa. Nonostante ci sia un testo, c’è molta improvvisazione nel teatro, che è la sua base. È importante emozionarsi per emozionare il pubblico, e noi ci emozioniamo molto durante le esibizioni. C’è una forte complicità tra di noi, e anche se siamo solo due, sembra che ci siano molti personaggi sul palco. Utilizzo tre strumenti, il pianoforte, il clavicembalo e il violino, per condurre il pubblico attraverso vari momenti della vita di Moliére. La nostra collaborazione è basata su una bellissima amicizia, stima reciproca e un rispetto profondo, e il pubblico si nutre di questa energia che creiamo sul palco.

Quali elementi della vita e dell’opera di Moliére ritieni più affascinanti e come hai cercato di tradurli nella tua musica?

Ciò che trovo affascinante nella vita di Moliére è la sua determinazione. Nonostante otto anni di insuccessi, ha continuato con tenacia nonostante le critiche del pubblico. La moglie gli diceva di guardare come una commedia napoletana vincesse su tutte le altre. Lui ha portato il meglio di sé mantenendo la sua drammaturgia all’interno del genere comico. La malinconia è un elemento chiave nella vita e nelle opere di Moliére, ed è una sensazione universale che cerco di incorporare nella mia musica.

Hai avuto l’opportunità di collaborare con Alessio Boni in passato?

Questa è la nostra prima collaborazione, e ci siamo incontrati nel 2020 durante una petizione che ho scritto per cercare di riaprire i teatri. Questa esperienza ha portato alla nostra prima esibizione insieme e ha dato vita a una bellissima amicizia e al desiderio di creare qualcosa di straordinario artisticamente.

La tua carriera ha attraversato diverse esibizioni dal vivo in vari contesti, dalla televisione all’Arena di Verona. Qual è la differenza fondamentale tra esibirsi in un teatro tradizionale e in uno spettacolo come questo, dove la musica è parte integrante della narrazione teatrale?

La musica è nata sin dai tempi dei greci, e fino al periodo barocco era spesso subordinata ad altre forme d’arte. Credo che la musica debba sempre evidenziare le emozioni e non dovrebbe mai esistere per sé stessa. Non si tratta di mostrare la propria bravura, ma di essere sempre un servitore della musica e delle emozioni che essa trasmette. Mi trovo molto bene nel teatro, che può ospitare anche un pubblico più piccolo rispetto ad altri contesti, ma ogni spettatore conta di più. Il teatro è magico perché permette al pubblico di vivere un’esperienza unica per un’ora e mezza, e il musicista deve essere parte integrante di quella magia, diventando il personaggio stesso. Lavorare con Alessio Boni è un piacere, è il miglior attore italiano nel teatro e nel cinema, ed è facile collaborare con lui.

Qual è il ruolo della musica nella narrazione di “L’uomo che oscurò il Re Sole. Vita di Moliére”? In che modo la musica di Alessandro Quarta contribuisce a enfatizzare e arricchire la storia di Moliére?

Ho scritto brani del 1600 appositamente riarrangiati per evidenziare i momenti di silenzio e le emozioni, conducendo il pubblico nello stesso stato emotivo del testo. La scelta dei brani è stata molto accurata da parte mia, cercando di mantenere l’attenzione sia sulla parola che sulla musica al 50%. Senza la musica, la parola risulterebbe incompleta e viceversa.

Come descriveresti l’esperienza che il pubblico può aspettarsi di vivere durante lo spettacolo del 17 settembre al Teatro Grandinetti? Cosa sperano di trasmettere e far provare agli spettatori calabresi Alessio Boni e Alessandro Quarta?

Ho dei bellissimi ricordi del pubblico calabrese da quando ho tenuto molti concerti nella regione. Il pubblico calabrese è caloroso e attento, e partecipa attivamente con empatia ed entusiasmo. Mi aspetto la solita attenzione e meraviglia che si legge negli occhi, negli sguardi e nei sorrisi del pubblico. Ogni volta che ho suonato in Calabria, sono stato felice di condividere l’esperienza con persone così affascinanti e coinvolte. Sono pugliese, quindi ci conosciamo bene.

Hai progetti futuri che coinvolgono la combinazione di musica e teatro? Puoi darci un’anteprima di cosa possiamo aspettarci dalla carriera artistica di Alessandro Quarta nei prossimi mesi?

Dal punto di vista teatrale, al momento non ho progetti futuri. Tuttavia, dal punto di vista musicale, ho un progetto molto speciale in programma. In occasione del decimo anniversario del Museo del Violino di Cremona, ho composto una suite musicale ispirata agli elementi della natura, che verrà eseguita in prima assoluta. Questi quattro elementi, Aria, Acqua, Terra e Fuoco, culminano nella quintessenza, l’Etere, di cui sono costituiti i corpi celesti. Sono orgoglioso di essere coinvolto in questo progetto, che rappresenta un momento significativo nella mia carriera musicale.

Spero che queste domande abbiano reso interessante e informativa l’intervista su questo spettacolo straordinario con Alessio Boni e Alessandro Quarta, e auguro loro buona fortuna per la loro performance al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme .