Stefano Bollani è un musicista poliedrico che ama affrontare le sfide “musicali”. L’ultima è “Napoli trip”, suo recente omonimo album in cui mostra la sua anima da “scugnizzo”. Un amore scelta che può aver sorpreso i suoi fan ma che lui ha avuto sin da bambino. Infatti di Napoli dice che «è una città che emana un’energia sotterranea incredibile. Ho cominciato ad amarla con i dischi di Carosone, un artista che sapeva fare tutto restando una persona seria».
Domenica 7 agosto, alle ore 22, nella suggestiva cornice del Parco Scolacium a Roccelletta di Borgia, Bollani sarà ospite di Armonied’ArteFestival, diretto da Chiara Giordano, nel concerto esclusivo per la Calabria organizzato dalla Fondazione Armonie d’Arte.
Come sempre un fiume in piena quando, con l’entusiasmo che lo contraddistingue, parla del suo nuovo lavoro.
Com’è nato questo progetto?
«Il progetto nasce da due desideri: collaborare con Daniele Sepe, musicista con il quale desideravo lavorare da tempo, ed usare l’energia di Napoli, una città all’ombra di un vulcano pertanto con una vitalità sotterranea incredibile, come punto di partenza per una lavoro che allargasse la prospettiva avendo diversi punti di vista. Da qui l’incontro con Nico Gori, il dj norvegese Jan Bang e molti altri amici. Un disco senza voci umane a parte un mio piccolo intervento in cui forse la paura del clichè mi ha spinto ad andare fino in fondo».
“Napoli trip”, un album composto da sedici tracce in cui si ritrovano Pino Daniele e Renato Carosone, e in cui decisivo è l’apporto degli amici.
«E’ vero. Carosone occupa un posto privilegiato perché ha illuminato la mia infanzia e aperto le mie orecchie al jazz. Pino Daniele l’ho incontrato solo una volta in un camerino ma mi sarebbe piaciuto collaborare con lui. Con Daniele Sepe ho scelto i brani, è stato lui a seppellirmi di dischi e di spunti come Napoli Centrale e Totò. La partecipazione del dj e produttore norvegese Jan Bang è stata fondamentale per il suo sguardo contemporaneo».
Dunque un vero omaggio alla tradizione campana e alla canzone partenopea. Senza dimenticare i brani più intimi e personali in cui, al piano solo, rivisita antichi amori.
«Napoli è un universo parallelo in cui mi sono trovato a vagare spesso, da solo o in compagnia. Il disco è un affresco realizzato grazie alla presenza di amici che mi hanno dato una mano. Mi piace collaborare con persone creative e curiose anche perché quello che conta è l’intesa. La cosa più importante è emozionarsi perché quando sei tu a farlo per primo sei già vicino all’obiettivo. Bisogna vivere il presente e non smettere mai di sorridere».
Hai il merito di aver riportato la musica in tv con “Sostiene Bollani”, andato in onda su RAI3, e si vocifera di un tuo ritorno nel prossimo autunno. Hai anche collaborato con grandi artisti come Path Metheny, Chick Corea, Paolo Fresu, Enrico Rava, per citarne alcuni. Quali sono i tuoi prossimi progetti?
«Per la prima volta suonerò il Concerto Azzurro per pianoforte e orchestra insieme all’ orchestra MDR a Lipsia, il prossimo 11 settembre, sotto la direzione di Kristjan Jarvi con l’arrangiamento di Paolo Silvestri».
Hai già avuto modo di esibirti al Parco Scolacium nel 2012. In quell’occasione il tuo compagno di allora era Chick Corea, domenica sarai con Daniele Sepe ai sassofoni, Nico Gori al clarinetto e Manu Katche alla batteria. Cosa ricordi di quella serata?
«Quella con Corea è stata una esperienza indimenticabile. Quella sera tutto è sembrato trasformarsi. Del Parco Scolacium ho un ricordo incredibile: è un posto sembra essere nato per la musica».
I biglietti del concerto di Stefano Bollani potranno essere acquistati presso la biglietteria del Parco Scolacium, dalle ore 16 all 19, e online sul sito www.armoniedarte.com. Per maggiori informazioni potrà essere contattata la segreteria al numero di telefono 366.4362321.