Un antico detto recita: “se ne vanno sempre i migliori”. In questa circostanza, al di là della retorica, ci ha lasciato uno dei musicisti, compositori e direttori d’orchestra più importanti del nostro tempo: Ezio Bosso. Quest’ultimo è venuto a mancare nella notte tra ieri ed oggi all’età di 48 anni.
Il suo coraggio di continuare a lottare nonostante la malattia
Da diversi anni, il pianista combatteva con un cancro, oltre che con una malattia neurodegenerativa che lo aveva costretto sulla sedia a rotelle. La sua passione per la musica, però, nonostante i lunghi periodi di stop dovuti alle cure, non si è mai affievolita. Al contrario, certamente, gli avrà dato quel coraggio necessario per affrontare le avversità. Un esempio, quest’ultimo, che c’insegna come sia sempre possibile superare i propri limiti. L’importante, però, è credere, sempre, che la vita possa offrirci qualcosa di buono anche quando sembra tutto nero.
La musica di Bosso continuerà a scalfire i nostri cuori
Nonostante la sua vita terrena sia finita, lo spirito di Bosso rimarrà all’interno delle sue composizioni. Quest’ultime, grandemente emozionanti, a volte struggenti, ma sempre cariche di significato. Di certo, nessuno di noi potrà mai dimenticare il brano “Following a bird”, eseguito dal maestro sul palco dell’Ariston nel 2016. Quest’ultimo fu un momento magico nel quale chiunque rimase senza fiato per un quarto d’ora e, per un istante, pensò a quanto possono essere potenti e belle anche le cose semplici.
Qualsiasi altra parola, sul suo conto, non sarebbe in grado di descrivere la forza espressiva che riusciva ad inserire in ogni sua esecuzione, nonostante la debolezza di un fisico che lo stava via via abbandonando. L’unica certezza è che non riusciremo mai a dimenticarlo, forse anche di più rispetto ad altri compositori che, nonostante fossero eccezionali, non hanno dimostrato la sua più grande qualità: la semplicità.