“Solo”, lo straordinario spettacolo di Arturo Brachetti in scena al Politeama di Catanzaro mercoledì prossimo 27 novembre, è atteso da un tour internazionale.
Tour che nei primi mesi del 2020 lo porterà in Francia (Velaux, Romorantin, Guéret, Metz, Grand Synthe, Montrouge, Saint Omer, Montigny, Le Plessisis, Vichy, Saint Loubès). In Inghilterra (Blackpool) e Svizzera (Ginevra, Basilea, Losanna, Saint Maurice, Locarno, Lucerna).
Questo dà il senso della dimensione internazionale raggiunta da Brachetti, artista italiano, famoso e acclamato in tutto il mondo, considerato univocamente The Legend of quick-change. Il grande maestro del trasformismo internazionale.
In molti paesi è considerato un mito vivente nel mondo del teatro e della visual performing art.
Inoltre è un regista e direttore artistico attento e appassionato, capace di spaziare dal teatro comico al musical, dalla magia al varietà.
Qualche informazione su Arturo Brachetti
Arturo “appare” in Italia, a Torino, città magica per eccellenza, nel 1957.
Ma la sua carriera comincia a Parigi, dove, come unico trasformista al mondo, reinventa e riporta in auge l’arte dimenticata di Fregoli.
Diventando per anni l’attrazione di punta del Paradis Latin: Arturo ha solo 20 anni.
Da qui in poi la sua carriera è inarrestabile, in un crescendo continuo che lo ha affermato come uno dei pochi artisti italiani di livello internazionale, con una solida notorietà al di fuori del nostro paese.
Oggi, a 40 anni dal debutto di Parigi, Brachetti è il più grande attore-trasformista del mondo. Con una “galleria” di oltre 400 personaggi, di cui è capace di interpretarne 100 in una sola serata.
Il suo repertorio
In scena porta la sua vasta esperienza artistica: quick change, illusionismo, sand painting, mimo, ombre cinesi, laser…
Il suo repertorio è in continua evoluzione. Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti nella sua carriera figurano il premio Molière (FR) e il Laurence Olivier Award (UK).
Nel 2014 viene insignito del titolo di Commendatore dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con una nomina motu proprio. Nell’evoluzione della sua carriera “il ciuffo più famoso d’Italia” ha toccato il mondo dello spettacolo a 360°, cimentandosi sopra al palcoscenico, ma anche davanti ad una telecamera e, negli ultimi anni sempre più di frequente, dietro le quinte.
Arturo come regista e direttore artistico mescola sapientemente trasformismo, comicità, illusionismo, giochi di luci e ombre, e amalgamandoli con poesia e cultura.
In Italia e all’estero ha diretto spettacoli e concerti oltre a commedie e musical di successo.
Tra tutti spicca il rapporto “storico” e speciale con Aldo, Giovanni e Giacomo, di cui è il regista teatrale sin dagli esordi con I Corti, fino a oggi.
Inoltre in occasione dei suoi 60 anni, ha assunto la direzione artistica del torinese Le Musichall, un teatro a lungo chiuso divenuto oggi “il teatro delle varietà” dedicato all’intrattenimento di qualità.