Il Miracolo di Italo: storia vera di un cane e un bambino

Luigi Mussari e la regista Alessia Scarso (MGFF 2015)
Luigi Mussari e la regista Alessia Scarso (MGFF 2015)

La Magia di Italo: il cane che conquistò Scicli, storia di un’amicizia straordinaria

“Italo” è un commovente racconto ispirato a una storia vera che esplora il potere dell’amicizia e dell’amore attraverso gli occhi di un bambino solitario e di un cane straordinario.

La storia si svolge nel pittoresco paesino siciliano di Scicli, dove un giorno d’autunno arriva Italo, un cane randagio dall’aspetto dolce e amichevole. Il suo arrivo suscita preoccupazione tra gli abitanti del paese, che non vedono di buon occhio la presenza di cani senza padrone. Tuttavia, c’è un’eccezione: il piccolo Meno.

Meno, un bambino di dieci anni con uno sguardo serio e maturo, ha sofferto molto dalla perdita della madre e ha eretto un muro emotivo attorno a sé. Il legame che si sviluppa tra lui e Italo sarà fondamentale per aiutarlo a riscoprire la gioia e l’apertura verso il mondo.

Grazie all’affetto incondizionato di Italo, Meno inizierà a vivere una serie di avventure che non solo riempiranno le sue giornate di gioia, ma gli insegneranno anche lezioni preziose sulla crescita e sulla maturità. Attraverso queste esperienze, Meno comprenderà la differenza tra il semplice atteggiarsi da adulto e il diventare davvero maturo.

La Vita di Italo: un randagio che diventò leggenda

Se Italo non fosse mai esistito, di certo sarebbe nato dalla fantasia di uno sceneggiatore. Ma essendo esistito realmente, non poteva che diventare il protagonista di un film. Italo era un cane randagio, speciale, la cui storia meritava di essere raccontata. La trasposizione cinematografica di Italo non solo narra la vita di questo straordinario “personaggio”, ma presenta una storia corale, arricchita dagli intrecci degli abitanti di un intero paese. Il nostro obiettivo era creare una commedia brillante, umana e toccante. Accanto a Italo, protagonisti sono tre bambini e tre adulti, con lo sfondo di una Sicilia vivace e ricca di tradizioni.

Era il 2009 a Scicli quando, a seguito di un brutto episodio di cronaca con un branco di randagi e un bambino, tutti i cani vennero portati via dalla strada. In quel periodo, un meticcio dal colore miele arrivò a Scicli. Alcuni pensavano fosse rimasto solo dopo la morte del suo anziano padrone, altri credevano fosse stato abbandonato da un clochard. Ma Italo non rivelò mai la sua storia. Stranamente, al suo arrivo, la psicosi per i randagi cominciò a diminuire, e lui non incuteva certo paura. Scelse via Mormina Penna, a Scicli, patrimonio Unesco dal 2002, come sua nuova dimora, sicuro di poter mangiare davanti ai locali. Iniziò a frequentare la messa nella chiesa di San Giovanni in piazza. Il parroco si arrabbiò e mise un cartello: “È vietato ai cani entrare”. Italo finse di essere analfabeta e andò a messa ugualmente. Col tempo, imparò i tour delle visite guidate, iniziando a precedere e indirizzare i turisti.

Il cane entrò definitivamente nell’immaginario popolare in occasione del funerale di un giovane morto in un incidente stradale. La notte precedente il funerale, vegliò davanti alla chiesa e il giorno dopo, tra lo stupore di tutti, aprì il corteo funebre davanti alla bara.

Chi fu Italo? Cosa fu Italo? Per il popolo, la reincarnazione di qualcuno che ha amato Scicli. Presidiava il centro storico Unesco, inseguiva le auto nella zona a traffico limitato abbaiando, andava a messa la domenica, partecipava a funerali, matrimoni, feste religiose. Salutava i bambini all’uscita di scuola e, in un memorabile fuori programma, entrò in scena durante la festa delle Milizie, quando l’emiro Belcane apostrofava il Conte Ruggero: “Cane d’un cristiano”. E lui era lì, sul palco. L’anno successivo, il sindaco fu costretto a emettere un’ordinanza: durante la festa Italo doveva essere tenuto al guinzaglio, non si sa mai concedesse il bis. Una nobildonna spese infine 2000 euro per far realizzare una statuina del presepe con Italo accanto al bue, all’asinello e al Bambin Gesù. Fantasie? Tutto documentato, fotografato e filmato.

Italo è venuto a mancare il 31 gennaio 2011, lasciando un vuoto in tutto il paese.

Recensione Calabria Magnifica | “Italo”: un racconto di amicizia

“Italo” è una storia vera e straordinaria che commuove e ispira. Il film, diretto da Alessia Scarso, si ambienta nel pittoresco paesino di Scicli, una gemma nascosta nel sud della Sicilia che incanta per la sua bellezza e autenticità. Ho avuto il piacere di visitare questo incantevole borgo e sono rimasto affascinato dal suo fascino unico e caratteristico, perfettamente catturato nel film.

La trama ruota attorno a Italo, un cane randagio che arriva a Scicli in un momento di tensione e paura verso i cani senza padrone. La sua amicizia con il giovane Meno, un bambino solitario segnato dalla perdita della madre, è al centro di questo racconto toccante. L’affetto incondizionato di Italo aiuta Meno a uscire dal suo guscio, dimostrando come l’amore e la compagnia di un amico fedele possano trasformare la vita di qualcuno.

La forza del film risiede non solo nella tenera storia di amicizia tra Italo e Meno, ma anche nell’ambientazione affascinante di Scicli. Le strade acciottolate, le chiese barocche e i panorami mozzafiato della Sicilia meridionale contribuiscono a creare un’atmosfera magica e coinvolgente. La pellicola è una celebrazione della bellezza e della cultura siciliana, offrendo agli spettatori un viaggio visivo attraverso uno dei luoghi più suggestivi dell’isola.

Alessia Scarso, al suo esordio come regista, ha realizzato un’opera che sorprende per la sua sensibilità e profondità. La sua abilità nel dirigere attori e nel raccontare una storia così umana e toccante è notevole. La scelta di mettere al centro della narrazione non solo Italo, ma anche gli abitanti di Scicli, arricchisce il film di sfumature e rende la trama ancora più avvincente.

“Italo” è una commedia brillante, umana e toccante, che riesce a emozionare senza mai cadere nella retorica. È un’opera che celebra la vita, l’amicizia e la capacità di rinascere anche dopo le avversità. Tra tutti i film che ho visto in questa ultima edizione del Magna Graecia Film Festival, questo è quello che mi ha colpito di più per il suo aspetto umano, la bellezza della location e la bravura della regista Alessia Scarso. Un debutto notevole che promette molto per il futuro.

Nota editoriale: L’articolo è stato redatto elaborando contenuti tratti dal sito ufficiale di Alessia Scarso.

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