Il mistero di “Non è l’Arena”: Giletti attacca i colleghi mentre Cairo spiega la chiusura

Massimo Giletti, non è l'arena
Massimo Giletti, non è l'arena

Durante il recente Festival della Televisione tenutosi a Dogliani, l’editore di La 7, Urbano Cairo, è stato oggetto di un’intervista con la giornalista Francesca Fagnani, in cui ha affrontato il tema della chiusura del celebre talk show “Non è l’Arena” condotto da Massimo Giletti. Questa conversazione avviene in un momento in cui Cairo è stato oggetto di pressioni e critiche riguardo alla misteriosa chiusura del programma. Nel frattempo, Massimo Giletti si è sfogato sui social network contro i giornalisti, creando ulteriori tensioni. Vediamo nel dettaglio le dichiarazioni di entrambi.

Giletti: «Questo silenzio mi costa molto»

Sembra che l’accaduto pesi ancora molto sul conduttore di uno dei programmi più amati di La 7. Nel giorno della Festa della Repubblica, Giletti si è lasciato andare a un lungo sfogo sulla situazione e su come i media gestiscano la vicenda: “Questo silenzio mi costa molto, ma è un silenzio dovuto a motivi molto più alti di me… Quando parlerò, si capiranno molte cose, soprattutto riguardo agli ipocriti e ai farisei nel mondo del giornalismo, che ancora osano attaccare persone come Michele Santoro, l’unico rimasto a dire la verità.” Il commento di Giletti fa riferimento alle osservazioni fatte da Santoro a “Dimartedì”, in cui aveva definito Fazio e Annunziata come ipocriti, in quanto in passato erano stati “Il perno della Rai ai tempi dell’editto bulgaro”. Giletti si congeda con dei ringraziamenti: “La solitudine, l’isolamento e tutto ciò che volutamente o involontariamente si crea intorno a noi in certi momenti, si dissipa quando ricevi l’affetto che tutti voi riuscite a trasmettermi”.

Urbano Cairo: «Costi insostenibili e perdita di share»

Francesca Fagnani ha subito voluto indagare sulla questione Giletti, chiedendo all’editore il motivo per cui la trasmissione sia stata chiusa in anticipo, quando mancavano ancora 9 puntate alla sua conclusione. Cairo ha risposto: “Prima di tutto, tengo a precisare che Giletti ha condotto il programma per 6 anni e 197 puntate su La 7, lavorando in piena autonomia. Inoltre, va detto che negli ultimi due anni i costi della trasmissione sono diventati insostenibili. Lui si è ostinato a spostare il programma dalla domenica al mercoledì, una mossa che gli ha fatto perdere quasi due punti di share e che non sono mai stati recuperati, nonostante sia poi tornato alla domenica.” La giornalista, senza arrendersi, ha ribadito la sua domanda sulla chiusura anticipata, costringendo Cairo a rispondere in modo poco convincente: “Per quanto riguarda i costi, ne avevo parlato con Giletti e con Mazzi, il suo agente o amico, già nel mese di gennaio”. Tuttavia, questa risposta non ha convinto del tutto.

Restano ancora molti dubbi e interrogativi riguardo alla decisione di chiudere anticipatamente “Non è l’Arena” e sulle motivazioni effettive che hanno portato a questa scelta. Gli appassionati dello show e il pubblico in generale sono in attesa di ulteriori chiarimenti e spiegazioni dettagliate.

È evidente che la chiusura del programma abbia generato una certa tensione e polemica tra Massimo Giletti e alcuni giornalisti. Giletti si è sentito attaccato e ha espresso il suo disappunto nei confronti di coloro che, a suo avviso, hanno agito in modo ipocrita.

La situazione rimane ancora aperta e sarà interessante seguire gli sviluppi futuri riguardo a “Non è l’Arena” e le ragioni che hanno portato alla sua conclusione anticipata. Nel frattempo, i telespettatori continueranno a cercare risposte e a seguire con interesse l’evolversi della vicenda.

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