“La grande lirica ritorna al Teatro Politeama e lo fa con un titolo importante”. E’ evidente la soddisfazione del sindaco Sergio Abramo per la messa in scena, il 21 gennaio, de “La Boheme” di Giacomo Puccini.
Alla conferenza stampa di presentazione dell’opera hanno partecipato, oltre al primo cittadino e presidente della Fondazione Politeama Sergio Abramo, anche il vicepresidente Nuccio Marullo, il direttore generale Aldo Costa e il cast di artisti al completo (Lev Pugliese, regia; Bruno Tirotta, maestro del coro; Carlo Palleschi, maestro concertatore e direttore d’orchestra; Tiziano Barontini, Tiziano Rossi, Angelo Nardinocchi, Bénédicte Roussenq Canavaggia, Daniel Inh-Kyu Lee, Oliviero Parì, Anna Kozlova, Daniele Muscolino, Davide Minoliti, Marcello Siclari, interpreti).
Si tratta di un’opera in quattro quadri di Giacomo Puccini su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa tratta dal romanzo Scènes de la vie de Bohème di Henry Murger, che promette di essere “fresca, giovane e frizzante” così come l’ha definita il regista Pugliese.
La nascita de “La Bohème” fu alquanto burrascosa: all’epoca anche il compositore e librettista Ruggero Leoncavallo stava infatti lavorando ad un adattamento musicale della medesima opera. Puccini, quando lo seppe, continuò comunque nel suo lavoro consapevole dei suoi mezzi.
Quando l’opera debutto nel 1896 al Teatro Regio di Torino (diretta da un ventinovenne Arturo Toscanini), ebbe un buon successo di pubblico. Al contrario, l’opera di Leoncavallo, rappresentata la prima volta nel 1897, cadde rapidamente nell’oblio.
La critica in principio si dimostrò fredda nei confronti dell’opera di Puccini, in seguito però si allineò al generale consenso riscosso in molti teatri.