Sanremo 2026, gara pubblica per l’organizzazione

festival di sanremo
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Il TAR impone una svolta per il Festival di Sanremo: dal 2026 sarà necessario avviare una gara pubblica per l’organizzazione, ponendo fine all’affidamento diretto alla Rai

Una sentenza destinata a cambiare il futuro del Festival di Sanremo è stata emessa giovedì dal Tribunale amministrativo regionale (TAR) della Liguria. Il tribunale ha stabilito che, a partire dal 2026, l’organizzazione della storica manifestazione musicale non potrà più essere affidata direttamente alla Rai, ma dovrà essere preceduta da una gara pubblica. Il comune di Sanremo, che detiene il marchio del Festival, dovrà quindi avviare un bando aperto a tutti gli operatori del settore per determinare chi si occuperà della produzione e della trasmissione dell’evento.

Nonostante la nuova regola, l’edizione 2025 del Festival si terrà come previsto dal 11 al 15 febbraio e sarà ancora organizzata dalla Rai, che avrà quindi il controllo anche della prossima edizione, in linea con gli accordi preesistenti.

La sentenza arriva a seguito di un ricorso presentato da Just Entertainment (JE), un’associazione che si occupa di eventi e produzioni musicali. JE aveva contestato la decisione del comune di Sanremo di affidare senza gara l’organizzazione delle edizioni 2024 e 2025 alla Rai. Non è escluso che l’azienda di Stato faccia ricorso, dato l’enorme valore economico e mediatico del Festival, che rappresenta uno degli appuntamenti televisivi più seguiti e proficui dell’anno.

Nel 2021, il comune di Sanremo aveva siglato una convenzione con la Rai per l’organizzazione delle edizioni 2022 e 2023 del Festival. Con la scadenza della convenzione, Just Entertainment aveva manifestato interesse per acquisire i diritti dell’evento e gestirne l’edizione 2024. Nonostante ciò, il comune ha scelto di prorogare il contratto con la Rai per altre due edizioni senza procedere a una gara pubblica, scatenando il ricorso dell’associazione.

Una delle questioni centrali della disputa riguarda la distinzione tra il marchio del Festival, che appartiene al comune di Sanremo, e il format della trasmissione, che la Rai rivendica come suo esclusivo. L’azienda sostiene che i due siano ormai indissolubili, tanto da considerare il marchio come legato esclusivamente al suo formato. Il TAR ha ribadito che il comune è libero di associare il proprio marchio a un format diverso da quello proposto dalla Rai, aprendo così la strada a una procedura di evidenza pubblica.

Il sindaco di Sanremo, Alessandro Mager, ha definito la sentenza “inaspettata” e ha dichiarato che verranno approfondite le possibili azioni legali da intraprendere. Con il futuro del Festival ora in discussione, la decisione del TAR segna una svolta importante per la gestione dell’evento musicale più celebre d’Italia.

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