E quando ad insegnare sono le nuove proposte
Nella seconda puntata del Festival di Sanremo, il secondo duello tra le nuove proposte ha fatto venire a galla una canzone “Billy Blu” a dir poco originale. Il testo è di Giampiero Artegiani e l’interprete è il giovane Marco Sentieri, presentatosi, con un completo nero, segnato da una riga gialla, così come gialla era la riga dei suoi capelli rasati di lato, così come giallo era il suo microfono. Dettagli di un ragazzo che ha deciso di lasciare il segno in un modo o nell’altro. Certo non ai livelli “scioccanti” di Achille Lauro che si è presentato nella prima puntata del festival con il suo mantello, la sua tutina dorata, ed i suoi piedi scalzi. Ma qui a lasciare il segno, non è stato tanto il look. Quanto la canzone.
Anzi ancor prima della canzone, l’interpretazione stessa di Marco Sentieri, che subito si è fatto ascoltare dalle prime note con il suo rap scandito, chiaro e a tempo. Poi il testo. Talmente originale che mi ha tenuta incollata davanti alla tv per tutto il tempo della canzone, per capire dove andasse a finire quella storia (vissuta) narrata e cantata. E se ve la siete persa vi suggerisco di andare ad ascoltarla dopo aver letto questo articolo di Calabria Magnifica.it.
“È stato Billy Blu”
L’inizio del testo della canzone fa pensare alla vendetta di una vittima di bullismo a distanza di tempo, nei confronti del suo bullo. “È stato Billy Blu” si sente pronunciare dal cantante e dal suo coro. Ma con lo scorrere delle note e delle parole ci si rende conto che si tratta di una storia fatta di dolore e di debolezza, dove ad essere debole è proprio il bullo e dove ad essere l’eroe è Billy.
Billy alla fine della canzone si rivela la persona in grado di perdonare e di salvare la vita del suo bullo. Con la forza di un abbraccio, con la forza di un sorriso. Il bullo e la sua vittima alla fine sono diventati amici. Le scuse, i pianti, la storia triste dell’infanzia fatta di “padri assenti e madri piene d’ansia, che danno sempre ragione anche quando si ha torto e gli atti di bullismo sono frutti di quell’orto”. Sono queste alcune delle parole finali della canzone.
“La forza del più forte, è chiusa in un sorriso”
Questa è solo una delle tante storie di bullismo. Ma parlarne a Sanremo, con questa forza, con questa originalità, ha fatto sì che diventasse la storia di bullismo.
E sì perché è la storia di bullismo il cui finale dovrebbe appartenere a tutte le storie di bullismo. Dove la vittima di bullismo, col tempo diventa uomo capace di amare, ancor più di quanto è stato amato da piccolo. Dove la rabbia per aver subito atti di ingiustizia e di soprusi si trasforma nel tempo in forza. E per forza non si intende la capacità di diventare più forte del bullo. Per forza significa essere capaci di essere resilienti ed essere capaci di divenire più forti a livello spirituale, perdonando. Si parla così tanto di odio, di paura e di rancore in questo periodo. Ma quanto poco si parla del perdono? Che è la vera forza che porta l’uomo a diventare un essere umano. Per me questa canzone ha già vinto, quanto meno, il premio della critica.
E allora grazie “Billy Blu” e a tutti quei ragazzi che hanno subito bullismo e che come lui sono riusciti ad andare avanti. Grazie Marco Sentieri, ho imparato molto dall’ascolto di questa canzone, ho imparato a vedere al fenomeno del bullismo da un altro punto di vista.