Sanremo: il testo più apprezzato è di Brunori Sas

Brunori Sas
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Brunori Sas trionfa a Sanremo con il miglior testo secondo l’Accademia della Crusca, che analizza il linguaggio e le tendenze linguistiche del Festival

Il Festival di Sanremo ha visto una riflessione approfondita sul linguaggio musicale, con il linguista italiano Lorenzo Coveri che ha offerto un’analisi dettagliata dei testi delle canzoni in gara. Sebbene sia fondamentale considerare la musica nel suo insieme per un giudizio completo, l’Accademia della Crusca ha espresso un particolare apprezzamento per la qualità linguistica di alcuni brani, con una menzione speciale per “L’Albero delle Noci” di Brunori Sas, che ha ricevuto il titolo di miglior testo.

Le canzoni che hanno preso parte alla competizione musicale più prestigiosa d’Italia nel 2024 sono principalmente legate al pop, con un ampio spettro che spazia dal cantautorato al rap. Lorenzo Coveri ha notato una netta prevalenza di brani pop, evidenziando una presenza ridotta di autori cantautorali e rapper, e una quasi totale assenza di rock o band. Un aspetto che sembra rispondere alla necessità di raggiungere un pubblico ampio e variegato, in linea con le dinamiche del mercato musicale odierno.

Nonostante la mancanza di scandali o provocazioni evidenti, le canzoni in gara si distinguono comunque per la loro originalità e per contenuti ricchi e stimolanti. I testi non sono mai banali, ma al contrario, presentano spunti riflessivi e linguistici degni di nota.

Tra i testi apprezzati, quello di Brunori Sas per “L’Albero delle Noci” è stato particolarmente lodato per la sua forza evocativa e per l’intensità autobiografica. Il brano celebra un tema universale e intimo: l’arrivo di una figlia, un momento che Brunori racconta con immagini poetiche che mescolano sentimento e riflessione personale. La canzone si distingue per una scrittura che riesce a rendere tangibili le emozioni, caratterizzandosi come uno dei testi più raffinati e significativi del Festival.

Non da meno, anche Lucio Corsi con il brano “Volevo Essere Un Duro” ha conquistato l’attenzione degli esperti. La sua capacità di raccontare le difficoltà della crescita con un tocco di ironia e freschezza ha fatto di lui uno degli autori da tenere d’occhio.

Un altro aspetto interessante è l’uso del dialetto in alcune canzoni, come quelle di Tony Effe e Serena Brancale, che portano la tradizione linguistica italiana a Sanremo. L’impiego del napoletano e del romanesco arricchisce la narrazione musicale e crea un legame con la cultura e la lingua popolare, portando un tocco di autenticità e freschezza nei testi.

Inoltre, le curiosità linguistiche non mancano. Tra i dettagli segnalati, spiccano espressioni come “tana”, che non veniva utilizzata a Sanremo dal 1996, e il titolo inedito “Cuoricini” dei Coma_Cose, che si fa notare per la sua originalità e modernità nel contesto del festival.

Il Festival di Sanremo 2024 si è così rivelato un evento non solo musicale, ma anche linguistico, in cui le tendenze del pop moderno sono state filtrate attraverso una varietà di stili e linguaggi. Se da un lato il pop ha dominato la scena, dall’altro le canzoni hanno saputo dare voce a temi universali, con un’attenzione particolare ai contenuti. Brunori Sas emerge, dunque, come uno degli autori più importanti di questa edizione, meritevole di un riconoscimento per il suo testo che, per la sua qualità, si distingue nel panorama musicale italiano.

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