Backstage a Sanremo: il mio incontro sorprendente con Toni Santagata
SANREMO (IM), 13 FEB 2016 – Toni Santagata, noto anche come Tony Santagata, pseudonimo di Antonio Morese, è uno dei protagonisti più poliedrici della scena musicale italiana. La sua carriera artistica è costellata da successi, esibizioni memorabili e una creatività che ha spaziato tra diverse forme espressive.
Le radici di questo grande artista affondano nella Napoli degli anni ’50, dove si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza e fonda il suo primo gruppo musicale. Ma è a Roma che Santagata si fa davvero notare, diventando uno dei volti simbolo dell’Embassy, uno degli epicentri della dolce vita romana. Qui, tra le strade della capitale, canta le sue canzoni, spaziando dall’italiano al dialetto, tra cui spiccano brani come “Quant’è bello lu primm’ammore”, “La zita” e “Li strascenete“, anche se ritenuti poco commerciali dalle case discografiche dell’epoca.
Negli anni ’60 Santagata si afferma anche come uno dei fondatori del leggendario Folkstudio, contribuendo a plasmare il panorama musicale dell’epoca. La sua vena creativa non conosce confini, e nel 1964, il singolo “Quant’è bello lu primm’ammore” viene pubblicato, subendo però la censura da parte della Rai. Santagata, pioniere del cabaret italiano, sperimenta con il dialetto pugliese e nel 1967 partecipa al Cantaeuropa, segnando un altro traguardo nella sua carriera.
Ma è nel decennio successivo che Santagata raggiunge il suo apice, collezionando successi e riconoscimenti. Nel 1970 vince il “Bullone d’oro” come miglior cabarettista al Derby Club di Milano e viene invitato a partecipare a trasmissioni di grande prestigio come “Ti piace la mia faccia?” su Rai 1.
La sua versatilità artistica lo porta a partecipare a programmi come “Speciale 3 milioni” nel 1971, dove presenta brani di sua composizione come “Il gallo contestatore” e “Un esercito di viole”. Santagata continua a calcare i palcoscenici italiani, conquistando il pubblico con il suo stile unico e le sue performance coinvolgenti.
Gli anni ’70 sono densi di successi per Santagata, che si distingue anche al CantagiroSpettacolo nel 1973, dove si esibisce con il maestro Vince Tempera e incanta il pubblico con le sue performance dal vivo. La vittoria a Canzonissima nel 1974-75 nella sezione Folk con “Lu maritiello” conferma il suo status di icona della musica italiana.
La sua creatività non conosce confini, e nel corso della sua carriera ha scritto sei opere musicali moderne, tra cui spicca “Padre Pio, santo della speranza”, eseguita in occasione della canonizzazione del Santo presso l’Aula Paolo VI in Vaticano.
LEGGI ANCHE: Sanremo 2016, il diario di viaggio di Calabria Magnifica
Sanremo 2016: cronache della seconda serata
Magnifico incontro con Enrico Ruggeri | Sanremo 2016
Magnifico incontro con Irene Fornaciari | Sanremo 2016
Magnifico incontro con Zero Assoluto | Sanremo 2016