Franco Califano cantava: “Ecco, la musica è finita.” Ma in realtà, le luci si stanno per riaccendere e il palco di Sanremo, su cui si sono avvicendati i duetti, si prepara alla serata finale. Nella gara di ieri è stato presente Brunori sas, il cantautore calabrese che ha duettato con gli amici The Zen Circus, cantando L’amore è una dittatura.
Tra i ventiquattro duetti, la giuria ha giudicato il migliore quello di Motta che si è esibito con Nada. La giuria così composta: il presidente Mauro Pagani, Ferzan Ozpetek, Camila Raznovic, Claudia Pandolfi, Elena Sofia Ricci, Beppe Severgnini, Serena Dandini e Joe Bastianich.
Ernesto Assante, giornalista di Repubblica e critico musicale italiano, ha giudicato tra i migliori Dario Brunori, in arte Brunori Sas, promosso con un bel 8,5.
Brunori ha vissuto a Firenze e quindi sposa bene la toscanità dell’amico Appino, voce e leader degli Zen Circus, che è pisano di nascita, ma trasferito a Livorno. Sicuramente hanno caratteristiche diverse ma trasmettono la stessa carica che emoziona. Una bella prova che si spera non si spenga insieme alle luci di Sanremo. Anzi, ci si augura che possa essere un banco di prova per altre collaborazioni e produzioni discografiche future.
Brunori sas è anche ambasciatore dell’Unicef e promotore di campagne sociali. Il suo ultimo album l’ha scritto in un convento.
Il nome d’arte deriva da quello della società del padre, imprenditore nel settore del cemento, dove ha collaborato da ragazzo. Brunori è nato a Cosenza il 28 settembre 1977. Nel 2005, pubblica il suo primo album da solista, intitolato Vol.1, riuscendo a vincere il Premio Ciampi assegnato al miglior disco d’oro d’esordio. Di seguito, ha inciso altri dischi, anche come produttore. Ha fondato l’etichetta Piccica Dischi, per poi lanciare il programma televisivo Brunori Sa nel 2017, trasmesso dalla Rai.
Annamaria Gnisci