Usa for Africa: come 45 icone hanno creato un capolavoro umanitario
Il 28 gennaio 1985, esattamente 39 anni fa, il mondo assisteva alla registrazione di “We Are the World”, un evento straordinario che vedeva riunito un cast stellare della musica rock e pop per combattere la povertà in Africa. Il progetto “Usa for Africa” fu il catalizzatore di questa iniziativa senza precedenti, guidato dall’iconico “re della musica caraibica” Harry Belafonte, noto per il suo impegno nei diritti umani e nelle cause umanitarie.
L’ispirazione per questa iniziativa umanitaria venne da un modello già sperimentato con successo l’anno precedente da Bob Geldof e Midge Ure con la Band Aid, che aveva prodotto il celebre singolo “Do They Know It’s Christmas?”. La risposta entusiastica degli artisti sollecitati diede vita a uno dei momenti più significativi nella storia della musica e della beneficenza.
Il progetto vide coinvolti artisti del calibro di Michael Jackson, all’epoca già una superstar grazie all’album “Thriller”, e Lionel Richie. Quincy Jones, produttore per la Columbia Records, assunse la responsabilità dell’organizzazione e delle spese per la registrazione della canzone. Gli A&M Recording Studios di Hollywood divennero il palcoscenico di questo evento epocale, con la presenza di icone musicali come Stevie Wonder, Diana Ross, Ray Charles, Tina Turner, Bob Dylan e Bruce Springsteen, per citarne solo alcuni.
La notte del 28 gennaio fu testimone di una maratona di registrazione durata quasi 12 ore, con 45 artisti che si alternarono tra solisti e coro. Solo tre fortunati giornalisti della rivista Life furono ammessi a documentare l’eccezionale evento. Il risultato di questo sforzo collettivo, “We Are the World”, fu pubblicato il 7 marzo 1985 e vendette oltre 7,5 milioni di copie solo negli Stati Uniti.
Il successo del singolo contribuì a raccogliere fondi per un totale di 50 milioni di dollari, destinati all’Etiopia per affrontare la carestia alimentare. “We Are the World” divenne l’inno di solidarietà che chiuse lo storico Live Aid del 13 luglio 1985, un evento di beneficenza senza precedenti.
Nel corso degli anni, il brano è stato rielaborato per sostenere diverse cause umanitarie. Nel 2009, si pianificò una versione aggiornata chiamata “Live 25”, ma il progetto fu modificato in risposta al terremoto di Haiti del 2010. Da questa tragedia nacque il gruppo “Artists for Haiti”, composto da 75 cantanti che reinterpretarono il celebre brano per raccogliere fondi destinati alle zone colpite dal sisma.
“We Are the World” rimane un simbolo di impegno umanitario attraverso la musica, un monito che la solidarietà può unire le forze per affrontare le sfide più urgenti del nostro tempo.
ARTICOLO DISPONIBILE IN LINGUA INGLESE SU DAILY CALABRIA: We Are the World: 39 years ago, an anthem against poverty in Africa