Ritorna Ztl, Zona Transitoriamente Libera al Supercinema di Catanzaro. Lo fa giovedì 20 dicembre con “Un uomo a metà”, il monologo di teatro contemporaneo vincitore del Napoli Fringe Festival 2015. Lo spettacolo di Giampaolo G. Rugo ha per protagonista Gianluca Cesale, con la regia e ideazione luci di Roberto Bonaventura, i costumi ed elementi scenici di Francesca Cannavò – l’amministrazione Marilisa Busà, assistente Giuseppe Contarini realizzazione scene Nino Zuccaro -, prodotto da Il Castello di Sancio Panza/Fondazione Campania dei Festival. “Un uomo a metà” racconta di Giuseppe che lavora come rappresentante di articoli religiosi. Il padre e la madre, pensionati, passano il proprio tempo a “Manhattan” una sala bingo nella quale dilapidano la propria pensione. Il nonno, un vecchio fascista reduce delle guerre coloniali, dopo un ictus è costretto su una sedia a rotelle curato da una badante singalese. Giuseppe è fidanzato da sempre con Maria, ricca figlia del padrone del più grande negozio di articoli religiosi di Roma. Si avvicina la data del matrimonio ma Giuseppe ha un problema: è impotente. Il giorno prima delle nozze si sottopone obtorto collo al rito dell’addio al celibato con gli amici. Proprio quella notte scopre in maniera rocambolesca la propria sessualità. La carica dirompente di questa rivelazione lo porta a realizzare una parte di sé nascosta che metterà in luce e rivoluzionerà il rapporto col mondo che lo circonda fino alle estreme conseguenze. Quanto dipende dall’ambiente che lo circonda la libertà dell’individuo? Fino a che livello può essere compressa l’essenza più vera della persona? Questi sono gli interrogativi che si pone “Un uomo a metà” che utilizza l’impotenza sessuale sia come metafora dell’impotenza più generale a vivere sia come grimaldello per svelare le mille ipocrisie della nostra società. Lo spettacolo ha vinto E45 Napoli Fringe Festival 2015. Il testo è arrivato al secondo posto del concorso per monologhi “per voce sola” nel 2014. Un uomo a metà è il primo spettacolo della tetralogia “mangiare, bere, dormire e fare l’amore”.