Nessuno mi dissa nenta, mancu i parlamentari”. L’ormai ridicolo mantra del sindaco Abramo non poteva mancare nemmeno ora che il Capoluogo è stato scippato, per l’ennesima volta, di un’importante funzione direzionale, in questo caso la sede regionale dell’Agenzia delle Dogane.
Il sindaco, sgamato dalla nostra presa di posizione, altro non ha potuto che scaricare sulla povera e inconsapevole Wanda Ferro la colpa della nuova sconfitta rimediata dalla nostra infelice città. A parte l’immancabile gaffe ( è l’Agenzia delle Dogane, sindaco, non l’Agenzia del demanio!), Abramo sostiene di avere incaricato i parlamentari di monitorare la situazione e che questi nulla avrebbero fatto. Ma quali parlamentari? Sicuramente non il cosentino Occhiuto, anche perché ne parla male in pubblico e in privato. Non certo i cinquestelle D’Ippolito e Vono. Forse il senatore Mangialavori che poi è del suo stesso partito. Oppure il leghista Furgiuele ? Oppure l’evanescente Viscomi dell’altrettanto evanescente PD ? Non resta come indiziata che Wanda Ferro, l’unica parlamentare che risiede in città e che, a meno di smentite, potrebbe avere ricevuto da Abramo il compito di vigilare sull’Agenzia delle Dogane.
È dunque sua la colpa se il comitato di gestione dell’Agenzia delle Dogane ha confermato la sede regionale a Reggio Calabria, sottraendola a Catanzaro ? Secondo Abramo, sembrerebbe di si.
Pur di non assumersi le sue responsabilità, il “sindaco acchiappapoltrone” non esita a scaricare l’unico parlamentare della città del suo stesso schieramento politico. Che vergogna!
Avrebbe dovuto lui – invece di stare asserragliato a Palazzo di vetro e a Palazzo de Nobili con il suo cerchio magico a spartirsi poltrone e incarichi – fare le barricate a Roma, magari anche con noi al fianco, incatenarsi davanti al Ministero dell’economia, fare ferro e fuoco. Invece, nulla!
E poi che tempestività! Lui parla di azione “nottetempo” contro il Capoluogo. Qualcuno lo dovrebbe informare che la delibera del comitato di gestione dell’Agenzia delle Dogane è del 27 novembre, un mese fa e solo ora lui si accorge che i buoi sono scappati dal recinto. Altra gaffe, il sindaco annuncia che farà ricorso al TAR contro la delibera del comitato di gestione, ma ignora che già il TAR del Lazio ha dato ragione al Comune di Reggio Calabria.
Caro “sindaco-presidente-aspirante a tutte le candidature”, questa sconfitta della città è tutta tua e avresti un solo modo per riacquistare la dignità, le dimissioni. Dimettiti e riconsegna la fascia tricolore al Prefetto, in segno di protesta, ma anche in segno di rispetto per i cittadini catanzaresi da te presi in giro.
Gruppo consiliare FareperCatanzaro