Intitolare l’ala del nuovo Palazzo di Giustizia di Catanzaro alla memoria di Antonio Catricalà. È la proposta che l’assessore alla cultura, Ivan Cardamone, ha inteso formalmente inviare al Presidente del Tribunale di Catanzaro, Rodolfo Palermo, e per conoscenza al Presidente della Corte di Appello di Catanzaro, Domenico Introcaso, al Presidente dell’Ordine degli Avvocati del Foro di Catanzaro, Antonello Talerico, al Presidente della Camera Penale, Valerio Murgano, e al Presidente della Fondazione UMG, Valerio Donato.
“Lo scorso 24 febbraio – si legge nella lettera – è venuta a mancare una figura di altissimo profilo, come quella di Antonio Catricalà che, nel suo lungo percorso professionale, ha ricoperto diversi ruoli di responsabilità e di prestigio nelle Istituzioni della Repubblica, ma è stato anche Avvocato dello Stato, Magistrato del Consiglio di Stato, avvocato e docente universitario. Il compianto Antonio Catricalà ha sempre dimostrato grande sensibilità e attaccamento alla propria terra, assicurando la propria collaborazione istituzionale e condividendo una serie di idee e proposte utili a rilanciare lo sviluppo della Calabria e del Capoluogo nella difficile sfida della ripartenza post Covid”.
“L’Amministrazione Comunale – in condivisione con l’unico allievo di Antonio Catricalà – si legge ancora nella lettera – all’interno delle istituzioni, Saverio Lo Russo, Dirigente Generale del Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, peraltro anch’egli catanzarese – intende fortemente celebrare la figura di Antonio Catricalà attraverso un’iniziativa, che possa legare, in modo permanente e tangibile, il suo nome alla città di Catanzaro ed indicarla come fulgido esempio alle nuove generazioni di magistrati e avvocati. L’ala del nuovo Palazzo di Giustizia – oggi identificata burocraticamente come corpo B – potrebbe rappresentare il luogo più consono ed idoneo ad essere intitolato alla memoria di Catricalà: un semplice, ma significativo gesto commemorativo, utile a mantenere vivo il ricordo, anche tra le nuove generazioni di professionisti, di uno dei figli più illustri di Catanzaro”.