La Calabria si spacca: Loizzo festeggia, ma crescono i dissensi

Calderoli, Senato, Autonomia differenziata
Calderoli, Senato, Autonomia differenziata

Autonomia differenziata: il Centrodestra calabrese si spacca e il dibattito si infiamma

La recente approvazione del disegno di legge sull’autonomia differenziata ha scatenato un acceso dibattito in Calabria. La deputata calabrese Simona Loizzo ha celebrato l’evento sventolando la bandiera della regione in Parlamento, ma l’entusiasmo non è condiviso da tutti. Le reazioni contrarie sono infatti in aumento, con un coro di “no” che si fa sempre più forte. LEGGI ANCHE: Autonomia differenziata: la reazione dei Governatori del Sud

Le critiche del Sud

Vincenzo De Luca, governatore della Campania, ha espresso il suo disappunto. Definendo l’Italia post-autonomia come “un’Italia a rischio”, De Luca ha criticato la fretta con cui il governo ha approvato il decreto. “Il Governo andava di quella notte, loro come sapete soffrono di insonnia. Non sapevano che fare stanotte e hanno approvato questo decreto”, ha commentato con ironia.

Vito Bardi, presidente della Regione Basilicata, ha ribadito la necessità di un intervento per ridurre i divari infrastrutturali tra le diverse aree del paese. Condividendo le perplessità espresse da Occhiuto e da altri esponenti di Forza Italia, Bardi ha sottolineato che si sarebbe potuto migliorare ulteriormente il provvedimento con un processo legislativo meno accelerato.

Le critiche in Calabria

Nonostante la deputata calabrese Simona Loizzo abbia festeggiato l’approvazione del ddl sventolando in maniera irresponsabile la bandiera della regione in Parlamento, il coro di “no” in Calabria si è intensificato. Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, hanno espresso insoddisfazione per la forma in cui l’autonomia differenziata è stata votata.

Mancuso ha definito l’autonomia differenziata come un “pasticciaccio difficile da decifrare” e ha criticato la presenza di “tanti servi sciocchi in Calabria”. Queste affermazioni hanno suscitato riflessioni interne nel partito della Lega. Riccardo Molinari, capogruppo leghista alla Camera, ha risposto interrogandosi sui motivi che hanno spinto Mancuso ad aderire alla Lega.

Roberto Occhiuto, presidente della Calabria, ha espresso forti critiche nei confronti del centrodestra, accusandolo di aver commesso un grave errore che presto verrà riconosciuto. “Non so se i minimi vantaggi elettorali che il centrodestra avrà al Nord compenseranno la contrarietà e le preoccupazioni che gli elettori di centrodestra hanno al Sud”, ha affermato Occhiuto, sottolineando la necessità di una discussione più approfondita e serena sulla riforma.

Divisioni in Forza Italia

Anche all’interno di Forza Italia il dibattito è acceso. Il governatore siciliano Renato Schifani ha criticato l’atteggiamento di Occhiuto, sottolineando la mancanza di preoccupazione da parte del collega calabrese. Tre deputati calabresi di Forza Italia non hanno votato a favore del provvedimento, tra cui Francesco Cannizzaro, vicecapogruppo alla Camera e responsabile Mezzogiorno del partito. Cannizzaro ha dichiarato di non condividere l’accelerazione impressa dagli alleati, allineandosi alla posizione determinata di Occhiuto.

Autonomia differenziata: Mammoliti e Lo Schiavo sferrano un ultimatum a Occhiuto

I consiglieri regionali Raffaele Mammoliti (Pd) e Antonio Lo Schiavo (Gruppo misto – Liberamente progressisti) hanno chiesto al presidente della Giunta regionale della Calabria, Roberto Occhiuto, di impugnare la legge sull’Autonomia differenziata dinanzi alla Corte Costituzionale. Essi ritengono che la riforma, approvata il 19 giugno, possa aggravare le disuguaglianze sociali e compromettere la coesione del Paese.

Hanno ricordato che la legge è stata criticata non solo dall’opposizione politica, ma anche dalla Conferenza episcopale italiana e dalla Commissione europea. Inoltre, Mammoliti e Lo Schiavo hanno sottolineato che Occhiuto ha espresso dubbi sulla riforma e hanno esortato il presidente a dimostrare concretamente la sua posizione.

Infine, hanno evidenziato la crescente mobilitazione sociale e politica contro la legge, con molti sindaci meridionali e calabresi che si oppongono all’Autonomia differenziata, inclusi Enzo Romeo, il nuovo sindaco di Vibo Valentia.

L’opposizione del PD e dei Cinquestelle

Il Partito Democratico, con il segretario regionale Nicola Irto, ha definito il provvedimento una “condanna per il Sud”. Irto ha accusato Occhiuto e i parlamentari di Forza Italia di recitare “commedie inutili” e ha bollato come “grottesche” le loro giustificazioni. Sulla stessa linea si trovano i Cinquestelle, con l’ex presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico che ha attaccato Fratelli d’Italia, definendoli “traditori della Patria”.

I sindaci in rivolta contro la legge sull’Autonomia differenziata

I sindaci calabresi, rappresentati dalla presidente regionale dell’Anci Rosaria Succurro, sono anch’essi sul piede di guerra. Succurro ha anticipato probabili iniziative di lotta riguardo la definizione e la copertura dei livelli essenziali delle prestazioni.

In sintesi, l’approvazione dell’autonomia differenziata ha innescato una serie di reazioni contrastanti e polemiche in tutta Italia, con entusiasmi al Nord e forti critiche al Sud, soprattutto in Calabria, dove il dibattito si fa sempre più acceso.