Nota stampa di Alessia Bausone Alessia Bausone PD
Come questa amministrazione riesca a nascondere la polvere sotto il tappeto su tante questioni è fatto notorio. Celare dietro il non detto e il non discusso accendendo il riflettore su sterili polemiche o dibattitini interni e collaterali alla maggioranza consiliare ha il grande pregio di non toccare i temi concreti riguardanti la quotidianità dei cittadini catanzaresi.
Uno di questi, molto sentito, riguarda le bollette dell’acqua che sono un vero salasso per le famiglie e sulle quali aleggia una questione assai importante su cui a più riprese sono intervenuta pubblicamente.
Parlo della deliberazione 353 del 28 giugno 2018 dell’Autorità di Regolazione per l’Energia Reti e Ambiente che ha sentenziato che le tariffe idriche applicate dal Comune di Catanzaro dal 2012 al 2015 sono state maggiorate del 10% e che quei soldi andavano rimborsati agli utenti entro 90 giorni.
La stessa decisione dell’Autorità indipendente ha sanzionato con 88200 euro il Comune, ma non è chiaro se tale sanzione sia stata pagata e l’eventuale pagamento a quale capitolo di bilancio faccia riferimento.
Dal silenzio tombale sulla questione si può ben ipotizzare che la salata sanzione sia stata pagata, ricadendo, però, sui cittadini già vessati, incluse le fasce più deboli e che abitano nelle case popolari che si sono visti recapitare bollette esorbitanti.
Si paga, inoltre, per un servizio depurazione inadeguato o, in certi contesti, totalmente assente con episodi come quelli della scorsa estate che han portato certe zone del quartiere marinaro ad avere l’acqua contaminata e, quindi, non potabile, ma sempre più costosa.
Alle interrogazioni sul punto fatte insieme al consigliere Notarangelo non è stata data risposta, ma il regolamento del consiglio comunale (articolo 30, comma 7, lettera b) obbliga il Presidente del consiglio a portare il tema oggetto di interpellanze e interrogazioni in consiglio comunale, ma l’apposita istanza del collega PD dello scorso 3 dicembre, così come l’ulteriore istanza a supporto firmata da Costanzo, Fiorita, Bosco, Celia e Rotundo datata 24 gennaio sono state snobbate da un Marco Polimeni forse troppo impegnato nell’arte dell’incicio per tenere incollata una arzigogolata maggioranza da non rispettare le prerogative di un’opposizione che, suo malgrado, ancora c’è.
Per questo lo invito ad un rispetto maggiore di un regolamento che non può interpretare a piacimento per insabbiare questioni, come quella della tariffazione idrica e della prostituzione a Lido, sulle quali non si può ciurlare nel manico.