Brexit: La “perfida Albione” è oggi un’isola? Non ancora

L'immagine pubblicata nel profilo Facebook del Sindaco di Londra

Dopo tre anni e sette mesi, il Regno Unito è al suo primo giorno della Brexit. Oggi è infatti il giorno che segna l’uscita del Paese dalla Unione Europea.

Ma la città di Londra, rappresentata dal primo cittadino Sadiq Khan, non accetta questa scelta e sottolinea il suo sentirsi ancora profondamente europea e aperta al mondo intero attraverso messaggi e video pubblicati nei social.

Our values haven’t changed.
London hasn’t changed.
We are still Europeans.”

I nostri valori non sono cambiati. Londra non è cambiata. Siamo ancora europei.

Lo scrive nella sua pagina Facebook il Sindaco di una delle città più ricche dell’Inghilterra (e del Regno Unito, ovviamente), ma anche di una delle città più cosmopolite del mondo. E lo fa pubblicando un video che è diventato virale nel web, in cui questa multiculturalità di Londra emerge, a dispetto di una politica che sbarra portoni e tende a isolare un Paese che è stato sogno di tante generazioni.

Tweet del Sindaco di Londra

Cosa succederà dopo la Brexit?

Il Regno Unito è il primo paese a lasciare la Ue dalla fondazione dell’organizzazione internazionale. Londra aveva aderito nel 1973. Ma il divorzio vero a tutti gli effetti averrà tra 11 mesi in cui ci sarà una transizione, Johnson lo definisce “periodo di implementazione”

Dal 1° febbraio al 31 dicembre 2020 non cambierà molto. Però i 73 eurodeputati non saranno più presenti proprio dal 1^ febbraio, sebbene il Regno Unito continuerà a pagare la sua quota di partecipazione alla UE.

Entro il 31 dicembre 2020, si devono definire tutti i rapporti tra UE e Regno Unito. I punti da decidere sono molti. Se entro questa data i punti in discussione non saranno chiariti, il Regno Unito sarà comunque fuori dalla UE. Potrebbe quindi verificarsi una hard Brexit con no deal, quindi.

A parte accordi di tipo commerciale che interessano l’industria agro-alimentare, nello specifico vi sono punti importanti da chiarire che riguardano l’applicazione delle leggi, la condivisione di dati e le informazioni, la sicurezza. Poi anche il traffico e la sicurezza degli aerei, le forniture di gas e elettricità, i brevetti e le regole per i farmaci. Insomma, la carne al fuoco è tanta e si teme che un anno non basti.

Che documenti servono per entrare in Gran Bretagna?

Ciò che però ha più importanza per tantissimi italiani è cosa succederà se da oggi si volesse entrare nel Regno Unito; soprattutto se si volesse lavorare in città come Londra che è oramai la meta per tantissimi ragazzi, ma anche adulti, che hanno trovato o sognano di trovare un futuro in terra di Albione.

Intanto, dal 1^ febbraio 2020, poiché il regno Unito non ha mai fatto parte della Convenzione di Schengen, è sempre necessario il controllo di documenti di identità, sia in partenza che in arrivo.

Per tutto il 2020, periodo di transizione, fino al 31 dicembre 2020, la Carta di Identità sarà ancora valida per varcare la frontiera britannica. Dal 1^ gennaio 2021, invece, per entrare in UK, occorrerà avere un passaporto valido.

Il primo giorno del 2021, il Regno Unito diventerà quindi, a tutti gli effetti, un paese straniero.

Da gennaio 2021, per visitare Londra, potrebbe quindi servire, non solo il passaporto, ma anche un visto turistico on line, tipo l’ESTA statunitense. Per i trasferimenti superiori a tre mesi, potrebbe invece servire un vero e proprio visto rilasciato dall’Ambasciata Britannica, sempre che le trattative con l’Unione Europea, durante il deal del 2020 non sancisca altre regole.

Dal 2021, chi vorrà lavorare nel Regno Unito potrà farlo ma, ma solo se avrà un lavoro pagato più di 30mila sterline l’anno. Ciò per limitare l’ingresso di manodopera non specializzata e favorire l’ingresso di lavoratori stranieri qualificati. Sebbene alcuni impenditori abbiano chiesto una soglia a 26mila sterline.

Per gli acquisti in suolo britannico, da oggi non sarà più possibile accettare l’euro. Saranno accettate solo le sterline britanniche.

Dal 2021, per gli studenti italiani, frequentare un’università in Inghilterra, sarà molto costoso. Oggi è possibile accedere ai finanziamenti statali e a una retta relativamente bassa, pari a quella dei ragazzi del Regno Unito. Dal 2021, i ragazzi italiani saranno stranieri con tutte le controindicazioni del caso. Le rette saranno altissime e accedere ai migliori atenei del mondo sarà solo per gente veramente facoltosa.

Per quanto riguarda l’Erasmus, nel 2021, potrebbe anche essere abolito, ma il Governo ha asserito che ci sarà una forma di scambio tra università. Idem per chi volesse fare una vacanza studio all’estero.

Tutto è ancora da decidere, dunque. Per il momento cambia poco. Resta nella mente però la frase che si pensava fosse coniata da Benito Mussolini, in spregio verso il Regno Unito, ma invece la sua canonizzazione è legata al Marchese Agostino di Ximenes, francese di origine spagnola, autore alla fine del Settecento di un verso che diceva:

Attacchiamo la perfida Albione nelle sue acque“.

Ora è sfida aperta a colpi di deals.

Articoli relativi all’argomento: Da Maida Vale alla Brexit: esodo di calabresi al contrario? Brexit: Corbyn propone un nuovo referendum Brexit: le motivazioni e la storia