Carito (Pd): “La Fiera Lamezia Comics allontanata per volontà politica?”

Carito PD
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Giunta al decimo anno, la manifestazione Lamezia Comics, la prima e più grande fiera del fumetto calabrese, lascia la città. Ogni anno per qualche giorno Lamezia si colorava della gioia di piccoli e grandi appassionati di fumetti, cartoni animati e giochi su console.

Non solo, come sottolineato dal patron Angelo Grandinetti, presidente dell’associazione culturale promotrice “Attivamente”, oltre al fumetto, c’è cinema, musica e arte, tant’è che è stata annunciata anche una collaborazione con l’Accademia di belle arti di Catanzaro, egregiamente presieduta dal mio compagno di Partito Pino Soriero e con il React Short film festival, sempre svoltosi a Catanzaro.

Il capoluogo, forse, ha compreso l’importanza e l’attrattività di questo appuntamento, paragonabile, senza peccar di presunzione, al Romics di Roma e al milanese Cartoomics e, probabilmente, mira, in maniera lungimirante, ad attrarlo a sé.

L’associazione Attivamente ha dimostrato fin da subito e costantemente negli anni di voler lavorare, senza fini di lucro per fare cultura, a partire da quella del fumetto, girando nei mesi la Calabria per promuovere l’evento e il tutto senza quasi nessun contributo, se non il supporto di qualche piccolo imprenditore e, nonostante questo, hanno sempre evitato di far diventare la manifestazione a pagamento facendo pagare un biglietto di ingresso, rimettendoci di tasca loro.

Quest’anno, invece, la manifestazione si svolgerà al centro commerciale I Due Mari, che fa parte del Comune di Maida, grazie al coraggio della proprietà che non si è stata sfuggire la ghiotta occasione.

Il motivo del “trasloco”, denunciato dal patron è di non avere “i giusti santi in paradiso” per cui mi chiedo se per fare del bene alla città, per far sì che un evento culturale e di promozione sociale partecipato possa divenire istituzionalizzato, occorra il giusto riferimento politico, magari gli stessi che hanno portato al terzo scioglimento il nostro Comune, pena la sua cancellazione.

Questa prospettiva, particolarmente incresciosa, trova riscontro perchè, nonostante la tempestiva richiesta di avere gli spazi, anche quest’anno, anche con la totale disponibilità dell’organizzazione, è stata negata la possibilità di utilizzare lo spazio del Chiostro e di Palazzo Nicotera, per una asserita inagibilità, che il mese scorso per il Festival Trame, altro lustro della nostra città, non è stata, invece, rilevata. Inoltre, gli stessi spazi sono quotidianamente visitati da turisti e residenti.

La controproposta offerta agli organizzatori è stata la possibilità che l’associazione creasse delle tensostrutture, con costi sostenuti interamente da loro, per Corso Numistrano, senza alcun contributo economico.

Dietro la burocrazia, pressioni politiche?