Il fattaccio della Protezione civile Calabrese: Carlo Tansi si racconta. “ Mi sento come un rigorista espulso prima del calcio di rigore!”
di Sonia Rocca
La vicenda della sospensione di Carlo Tansi alla guida della Protezione Civile della Calabria sta dividendo non tanto l’opinione pubblica, dal momento che, a quanto pare, siamo difronte ad una vicenda molto intricata che, di fatto non entra nel merito dell’azione concreta di Tansi in quanto capo della Prociv. Sta invece dividendo i cosiddetti addetti ai lavori e cioè il mondo della politica e tutto ciò che ruota intorno ad esso. Sta dividendo il mondo dell’informazione e soprattutto sta dividendo quel mondo di opinionisti e di faccendieri che in questo sistema abbastanza nebuloso sguazzano e pontificano.
Se non che Tansi sarebbe stato sospeso per via del suo vezzo, più o meno condivisibile, di usare i social e di lanciare le sue bordate, o meglio veri i propri segnali di disagio forse tesi alla replica di accuse pesanti che gli sono state rivolte (vedi la tragedia di Civita) o addirittura di intimidazioni che ha subito soprattutto nell’ultima fase del suo mandato.
Tansi sospeso per un eccessivo uso di Facebook
In un Paese dove addirittura il Ministro degli Interni usa quotidianamente i social, questa motivazione ci è sembrata a voler essere buoni, pittoresca. Qualsiasi altra motivazione sarebbe stata, pur se opinabile, quantomeno più credibile. Ma questa, senza voler per forza tessere le lodi di Carlo Tansi, non ci è sembrata accettabile. Ragion per cui siamo andati a trovarlo nella sua sede lavorativa del Cnr di Cosenza dove, ci ha ricevuto e ci ha raccontato una storia un po diversa rispetto a ciò che in questi giorni sta venendo fuori. Soprattutto attraverso certa stampa calabrese, per usare le sue stesse parole. Per capire cosa sarebbe successo (il condizionale è d’uopo) occorre fare un salto indietro e ricordare ciò che veramente ha fatto Tansi all’interno della Protezione Civile nel momento in cui ha messo mano al personale, all’organizzazione e soprattutto a certi stipendi. La Protezione Civile, prima di lui, era infatti un porto franco, un luogo dove regnava la confusione e il pressapochismo. Dove si spendeva per l’acquisto di mezzi e macchinari costosissimi che puntualmente non venivano neanche mai immatricolati. Per non parlare dei 90 addetti su 180 parcheggiati nella sala operativa, della carenza di laureati con tutti i giovani calabresi che fanno le valigie e degli stipendi da favola eccessivi rispetto alle mansioni.
L’interesse dei media nazionali
Del resto prima di noi, si sono occupati della questione i mass media nazionali, a parte l’Arena di Massimo Giletti della settimana scorsa, ma anche Riccardo Iacona con Presa Diretta aveva documentato questa situazione. La Protezione Civile ha il compito di affrontare le emergenze e di pianificare, ai fini della prevenzione, la difesa del territorio. A Tansi sono stati attribuite una serie di responsabilità che, al contrario , sarebbero di competenza di altre amministrazioni pubbliche, ognuna per il proprio ruolo.
Ecco perché, evidentemente, non si poteva colpire diversamente. E così, a pochi giorni dalla scadenza del contratto viene sospeso per 45 giorni. Con un’altra selezione aperta alla quale, stando così le cose, Tansi non è certo di poter partecipare, malgrado il suo chilometrico curriculum e la sua grande esperienza.
Ma concretamente Tansi da chi è stato sospeso?
È stato sospeso da una non meglio identificata commissione disciplinare regionale composta da tre membri. Il Presidente Avv Sergio Tassone, la segretaria Avv Roberta Cardamone e dall’Avv. Carmen La Malfa. Un piccolo dettaglio è legato al nome del Presidente della Commissione, Sergio Tassone, diventato dirigente regionale ai tempi dell’Assessorato regionale di un politico molto noto nel panorama calabrese. Stiamo parlando di Domenico Tallini. Lo stesso Tallini che aveva messo sotto accusa Tansi per i morti di Civita sostenendo che si potevano evitare. Un accusa gravissima che però non avrebbe trovato riscontro nei fatti dal momento che la protezione Civile aveva dato in tempo l’allerta meteo. Pagina bruttissima dunque, quasi una maldestra strumentalizzazione della grave tragedia e dei suoi morti. Ma perché tutto questo? Colti da un dubbio improvviso abbiamo chiesto a Tansi quali interessi reali invece lui pensa di aver toccato. Quali sono state le corde che lui potrebbe aver fatto vibrare all’interno di questo sistema? Carlo Tansi saggiamente e laconicamente si è avvalso della facoltà di non rispondere anche perché ci sono dei procedimenti giudiziari in corso ma, insomma, tra la le pieghe delle sue parole emerge fuori tutta l’amarezza di un uomo che sa di aver messo mano e di aver tentato di distruggere una gallina dalle uova d’oro.
Che tipo di sistema ha tentato di colpire Tansi? È credibile l’asse Sindacato- Apparato Burocratico- Informazione?
Un sistema tipico delle strutture pubbliche, dove circola molto danaro. E dove si entra per conoscenza. Per conoscenza dei soliti personaggi, che garantiscono, per aver garantito il consenso. Ecco scoperto l’uovo di Colombo. E se a dare contro al personaggio scomodo Tansi si mette, oltre alla burocrazia regionale, anche il sindacato allora il muro di gomma diventa indistruttibile. E traduce il suo rimpallo con l’eccessivo uso di Fb. Perché, a concludere questo quadro ci sarebbe, a quanto pare, anche la Cisal , un sindacato autonomo molto influente in Calabria. Leader di questa sigla sindacale è quel Gianluca Tedesco che, tempo fa, aveva proposto l’avvio di un procedimento disciplinare proprio nei confronti di Tansi. Accusato, Tansi, di avere un idea diversa di Protezione Civile. Diversa da quella che ha la Cisal. Per la cronaca Tedesco lavora nella segreteria politica di Flora Sculco.
Tutto ciò narrato, il fatto ci appare un po’ più chiaro nel senso che alla fine siamo sempre difronte alla stessa e solita storia calabrese (e non solo). Appena qualcuno intende aprire un varco per rendere efficace ed efficiente un sistema strategico come è in questo caso la Protezione Civile si levano gli scudi.
Ed il Presidente Oliverio in tutto questo?
Tansi lo tira fuori da ogni responsabilità. Nulla sarebbe cambiato nel loro rapporto fiduciario. E comunque Oliverio rimane inquadrato nel suo ruolo di Presidente. E così sia. Infine abbiamo cercato di capire se la notorietà, che suo malgrado, Tansi ha raccolto anche a livello nazionale potrà prima o poi tradursi in una sua entrata in politica. Non sembra esserci allo stato questa eventualità.