Continuo a credere fortemente che Giovino sia l’ultima possibilità di crescita di tutta la città di Catanzaro. Stiamo parlando di un’area di oltre 200 ettari, praticamente un territorio grande quanto tutta Soverato. Un lembo di terra pianeggiante che lambisce una spiaggia ampia e sabbiosa arricchita da una lussureggiante pineta. Un’area che deve essere preservata dalla cementificazione selvaggia. Ritengo che in quei 200 ettari si potrebbe, con grande intelligenza, costruire il futuro di Catanzaro creando tantissimi posti di lavoro. Un’opportunità più unica che rara per i nostri figli. E poiché ritengo che i catanzaresi dell’area di Giovino conoscono solamente i lidi e il nuovo lungomare ho deciso, insieme ad un gruppo di amici, di dare vita ad una serie di incontri con la cittadinanza. Incontri che possono servire a far conoscere meglio il territorio in questione per poter ragionare insieme su cosa fare di questa eccezionale area. “Zona G” questo il nome dell’iniziativa “on the road”, perchè abbiamo deciso di far conoscere a tutti, anche grazie alla diretta facebook, quali sono le nostre idee e, soprattutto, di cosa stiamo parlando. Abbiamo iniziato questa domenica e continueremo nelle prossime settimane con un tour tra le diverse zone di Giovino. Lo faremo insieme a tutti i cittadini che vorranno seguirci e ad alcuni esperti nel settore del turismo e dell’edilizia. Abbiamo deciso di scendere per strada, tra la gente e insieme alla gente perché siamo consapevoli che Catanzaro, dal dopo guerra ad oggi, è stata devastata da una politica clientelare e cieca. Una politica che ha pensato solo a se stessa e agli amici degli amici. Catanzaro aveva un territorio invidiabile, un centro storico bellissimo e un quartiere marinaro con immense potenzialità. Da altre parti avrebbero conservato la parte storica in maniera maniacale, realizzato dei quartieri moderni tra Sala e il mare e fatto diventare il quartiere marinaro un polo di attrazione. Invece, basta guardarsi intorno, ci ritroviamo un centro storico che seppur bello è stato violentato con la costruzione di palazzoni di ogni tipo, delle periferie senz’anima e un quartiere marinaro cresciuto senza una logica. Come direbbero i latini “ad michiam canem”. E la cosa grave che, nonostante i danni del passato, ancora oggi si continua con lo stesso “modus operandi”. Basta guardare cosa si è realizzato, lato 106, di recente a Giovino: villette e casupole senza una logica, senza un minimo di raziocinio. E la stessa cosa si vuole replicare, appena sarà possibile, anche nei pressi della pineta. I catanzaresi dovrebbero porsi una domanda: costruire tante ville e villette a chi giova? Alla città? Oppure, come è avvenuto e sta avvenendo ancora oggi, giova alle tasche di pochi palazzinari? Ecco perché bisogna aprire un dialogo serio e partecipato per ragionare su cosa fare di questa incredibile area. Ritengo che il comparto Giovino-Bellino dovrà diventare un polo turistico-ambientale di eccellenza. Un unicum con il resto del quartiere marinaro. Bisognerà sia recuperare e riqualificare quanto realizzato finora e per finire pensare un moderno e avveniristico quartiere turistico tra il porto e Bellino. Suggerisco, con l’aiuto di qualche importante urbanista, di disegnare prima sulla carta quello che si vuole fare di questa area, poi rendere i cittadini partecipi di questa trasformazione del territorio magari realizzando un’apposita sezione sul sito istituzionale dell’Amministrazione Comunale e infine realizzare fattivamente il futuro, non solo urbanistico, ma anche sociale e lavorativo, della città di Catanzaro.
Eugenio Riccio