Dobbiamo dare decoro, dignità e sicurezza ai catanzaresi, curare gli spazi verdi della città e renderli fruibili senza rischi per l’incolumità pubblica”.
Lo afferma in una nota stampa il consigliere comunale di Fare per Catanzaro, Fabio Celia.
“Chiedo un immediato intervento dell’amministrazione comunale e dell’assessorato all’ambiente, affinché si predisponga nei quartieri a nord della città, Pontegrande, Uccelluzzo, Janò e Piterà, il servizio di diserbo e che si effettui la potatura degli alberi e la rimozione di quelli pericolanti.
Non con un cronoprogramma – prosegue Celia – che rimanda a due o tre mesi gli interventi e prende tempo, come quello prospettato dall’assessore Domenico Cavallaro in queste ore, ma con un urgente ed immediato servizio che i cittadini esigono e meritano”.
Celia ricorda all’amministrazione comunale che i residenti dei quartieri a nord di Catanzaro hanno richiesto un celere intervento con una petizione protocollata in data 28 gennaio 2019.
“Sono trascorsi circa due mesi e Cavallaro promette un intervento di diserbo e messa in sicurezza di alberi pericolanti da qui a due mesi ancora. Credo che la pazienza dei catanzaresi sia finita. Basta prendere in giro i cittadini promettendo i servizi e realizzandoli a distanza di mesi. Tra l’altro non si può rispondere loro che esistono emergenze come quella relativa alla processionaria. I cittadini chiedono inoltre che si provveda alla manutenzione ordinaria e straordinaria del verde pubblico, che versa in totale stato di abbandono e degrado (aiuole non curate, panchine rotte, organi illuminanti non funzionanti, pensiline Amc rotte, fontanella non funzionante). Cosa risponde l’amministrazione a tali legittime richieste dei residenti della zona nord della città e di tante altre zone che stanziano in simili condizioni?”
Conosciamo la risposta – conclude Celia. “Faremo, faremo, faremo. E’ il motto che il Governo Abramo si trascina da decenni. I catanzaresi vogliono i servizi e non la calendarizzazione degli stessi. Quest’ amministrazione dia risposte concrete, tangibili ed operi nei fatti. Non si può più tollerare tutto questo”.