In occasione del Consiglio dei ministri, tenutosi ieri nel palazzo della prefettura di Reggio Calabria, il premier Conte, in conferenza stampa, ha posto l’accento su tutte le misure intraprese sia a livello nazionale che prettamente a livello della regione Calabria. Nello specifico, il decreto principale, approvato in seduta, è stato quello riguardante la sanità.
I dettagli di questa misura legislativa
La misura legislativa riguardante la sanità, sempre in conferenza stampa, è stata esposta dal ministro Grillo. Quest’ultima ha voluto evidenziare la situazione critica nella quale versa la sanità calabrese e la situazione estremamente emergenziale che ha spinto il governo a procedere con una decretazione d’urgenza per fornire qualche arma in più ai nuovi commissari governativi. La prima misura riguarderà proprio il ruolo di quest’ultimi. Infatti, avranno il compito, che spetta solitamente alle regioni, di valutare l’operato dei direttori generali delle strutture sanitarie, avendo il potere di rimuovere una o più figure apicali e di nominare nuovi dirigenti, in accordo con la regione. La seconda direttiva, esposta dal ministro della sanità, riguarda la gestione a livello economico della parte fallita dalle aziende ospedaliere e sanitarie: le aziende avranno la possibilità di separare la parte sana da quella fallita. La terza ed ultima misura, invece, è quella rivolta agli sprechi e all’illegalità in alcuni settori altamente sensibili. Per di più, i nuovi acquisti di beni sanitari dovranno essere approvati dalla Consip o da protocolli d’intesa con l’Anac.
La messa in atto di queste direttive
Di certo, il decreto approvato nella giornata di ieri, in una regione che vive in una situazione di commissariamento da ben 10 anni, non sarà facile da mettere in atto senza che ci siano dei dissidi con la regione Calabria stessa. Nonostante ciò, però, si spera che la voglia di riscatto da parte del governo regionale possa, in un certo senso, facilitare l’attuazione di questa decretazione d’urgenza.