A poco più di un anno di distanza dalle elezioni politiche del 2018, la Lega, guidata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, è riuscita a guadagnare circa 17 punti percentuali. Per di più, dopo il voto del 4 marzo 2018, il Carroccio, coalizzato con Forza Italia, Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni e Noi con l’Italia-Udc, ottenne il 5,63 % in Calabria. Dopo il voto di ieri, 26 Maggio 2019, invece, ha ottenuto il 22,6%.
Le motivazioni alla base di tale successo
Questo risultato, alla luce delle contestazioni subite dal vicepremier nel corso dei comizi tenuti in Calabria, appare più che inaspettato ma, se si considerano i fattori che andremo a delineare, il tutto sembrerà nient’altro che una logica conseguenza di ciò che sta avvenendo in Italia. La lega è riuscita a crescere principalmente perché, in questo momento storico, è il partito che rappresenta la destra in tutto e per tutto e diversi comuni calabresi, storicamente, sono di questo orientamento politico. Infatti, Forza Italia, guidata da Berlusconi, si è fermata al 13,3%. In secondo luogo la concorrenza è pressoché inesistente. Per di più, il Movimento 5 Stelle, che è risultato il primo partito in Calabria, si è attestato al 26,7%, in drastico calo rispetto al 2018 quando ottenne il 43,4%. Ciò a dimostrazione che il voto di protesta sta via via andando a scemare. L’unico partito che è sembrato in leggera ripresa è stato il PD che ha ottenuto il 18,2%. In terzo luogo, Matteo Salvini, con la politica del fare, soprattutto per quanto riguarda l’immigrazione, ha sbancato nei luoghi calabresi in cui quest’ultima è più presente.
Cosa dovranno fare gli altri partiti per riprendere quota
In futuro, affinché gli altri partiti possano ritornare ad avere voce in capitolo in Calabria come nel resto d’Italia, dovranno essere più presenti sul territorio e, soprattutto, tra la gente. Ciò perché, solo in questo modo si potrà dimostrare di fare fatti più che soltanto parole.
Maurizio Ceravolo