Il Partito di coalizione nazionale (Kok) guidato da Petteri Orpo ha vinto le elezioni parlamentari in Finlandia, ottenendo il 20,7% dei voti scrutinati e 48 seggi su 200 complessivi. Tuttavia, il risultato più sorprendente è stato il boom dell’ultradestra di Riikka Purra, che ha raggiunto il massimo storico del 20,1% dei voti e 46 seggi nel parlamento finlandese. I socialdemocratici guidati dalla premier uscente Sanna Marin sono rimasti fermi al 19,9%, nonostante la loro popolarità. Marin ha riconosciuto la sconfitta e si è congratulata con i vincitori delle elezioni.
Il voto è stato caratterizzato dalla polarizzazione delle opinioni sulla questione del welfare e delle misure di austerity per ridurre il debito pubblico, in un contesto di inflazione alle stelle e timori di recessione. Marin ha spostato i socialdemocratici verso la sinistra, concentrando la sua campagna elettorale su questioni di welfare e istruzione, sostenendo che l’istruzione può far risalire la ricchezza del Paese. Ha attribuito l’aumento del debito pubblico alla pandemia e alla crisi in Ucraina, e si è opposta a qualsiasi taglio alla spesa.
D’altra parte, il Partito di coalizione nazionale ha chiesto misure di austerity per 6 miliardi di euro, allo scopo di riportare il debito pubblico sui valori virtuosi dell’UE. I Veri Finlandesi, invece, hanno espresso posizioni apertamente anti-migranti ed euroscettiche. Hanno chiesto di non rispettare l’impegno per la neutralità climatica nel 2035 e si sono dichiarati a favore dell’uscita della Finlandia dall’Unione europea nel lungo termine.
La ripartizione dei seggi ha lasciato presagire una trattativa complicata per la formazione della coalizione di governo, considerando i diversi veti incrociati espressi da alcune forze politiche in campagna elettorale. Tuttavia, sia i socialdemocratici di Marin, sia il Partito di coalizione nazionale di Orpo sono in decisa crescita rispetto al 2019.
Il voto in Finlandia è avvenuto a pochi giorni dall’ultimo via libera mancante per lo storico accesso alla NATO, con la ratifica in Turchia arrivata giovedì. Tuttavia, la questione è stata sorprendentemente esclusa dal dibattito politico. La giovane Marin, molto conosciuta all’estero e popolare in patria, ha saputo gestire in modo esemplare la pandemia e ha spostato i socialdemocratici verso posizioni più a sinistra, concentrando la sua campagna elettorale su questioni di welfare e istruzione. Tuttavia, i risultati delle elezioni dimostrano che l’ultradestra è in netta crescita in Finlandia, un segnale preoccupante per il futuro politico del Paese.